Galbiate: inaugurata la falesia di Camporeso, primi tiri alla presenza delle autorità
Per la gioia degli appassionati di arrampicata sportiva, torna accessibile e restaurata la falesia di Camporeso a Galbiate. L'inaugurazione si è tenuta nella mattinata di oggi, venerdì 21 luglio, cogliendo l'occasione del passaggio sul territorio della "carovana" organizzata da Ersaf per Camminaforeste Lombardia 2017.
"Siamo consapevoli che non si possa parlare di messa in sicurezza assoluta negli sport outdoor, però abbiamo fatto il possibile per ridurre il rischio di caduta massi e mettere a nuovo la chiodatura. Inoltre il progetto è innovativo perché per la prima volta come Regione abbiamo affrontato il problema della proprietà della falesia: spesso i proprietari le chiudono per evitare responsabilità, invece in questo caso siamo riusciti a stringere un accordo per utilizzarle; un'altra novità sono i requisiti tecnici stilati con il Collegio Guide, che puntano a mantenere quanto più possibile lo spirito originario con cui sono state chiodate le falesie. È un buon punto di partenza per poter replicare esperienze analoghe in altri territori, per cui ringraziamo Pietro Corti, Pietro Buzzoni, Renato Corti e Ruggero Meles per l'impegno investito nel progetto" ha commentato il dirigente di Regione Lombardia Luca Vaghi, raggiunto in ultimo dall'assessore Antonio Rossi il quale ha confermato l'interesse suscitato dal progetto a livello regionale: "in molte altre provincie mi hanno chiesto di replicare quello che abbiamo fatto qui, perché si crede molto nelle iniziative volte alla promozione degli sport all'aria aperta accessibili a tante persone in maniera sicura. Pensavamo fosse più facile ma si è rivelata una salita in corda doppia: però oggi siamo qui, contenti di aver raggiunto questo risultato. Grazie a tutti".
Renato Corti
In primo piano Carlo Greppi e Federico Bonifacio
La falesia galbiatese tuttavia non è l'unica ad essere stata rimessa a nuovo: tutto il sistema di falesie intorno a Lecco - comprendente le pareti rocciose di Versasio, Introbio, Vaccarese, Rocca di Baiedo, Sasso di Introbio, Civate, Campelli, Bobbio, Era Glaciale, Zucco dell'Angelone e Masone - è stato oggetto di restauro nell'ambito di un apposito progetto di valorizzazione promosso dall'assessorato allo Sport e Politiche per i Giovani di Regione Lombardia, in collaborazione con la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino, la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera, il Collegio Regionale Guide Alpine Lombardia, il Comune, la Provincia e la Camera di Commercio di Lecco.Renato Corti, Fabrizio Pina e Antonio Rossi
Antonio Rossi
Sandro Ronchi, che per primo ha chiodato questa e altre falesie lecchesi
Come hanno spiegato le diverse autorità che si sono riunite in mattinata per l'inaugurazione nel settore Anfiteatro della falesia galbiatese, il progetto di riqualificazione è finalizzato alla promozione turistica del territorio in chiave naturalistica. "È un progetto a cui noi, e in particolare l'assessore regionale allo Sport Antonio Rossi, teniamo molto - hanno spiegato i referenti della Regione intervenuti all'inaugurazione - con orgoglio possiamo dire che l'assessorato ha collocato 400.000 euro di risorse per la sistemazione delle falesie e 40.000 euro in comunicazione. Abbiamo creduto molto in questo progetto dopo aver assistito al convegno organizzato dalla Comunità del Lario Orientale a Palazzo delle Paure, dove è stata portata la significativa esperienza di Arco di Trento, località in cui l'arrampicata sportiva e altre attività outdoor hanno contribuito in maniera determinante all'attrattività turistica. Siamo andati a visitarlo di persona e abbiamo deciso di puntare sulle falesie lecchesi: sono una ricchezza enorme e insieme al progetto Brezza dedicato al cicloturismo potranno contribuire allo sviluppo di un turismo basato sulla valorizzazione delle attrattive naturali del territorio".La falesia restaurata alla prova
Una ricchezza, quella naturalistica, su cui si sono soffermati anche il rappresentante dell'amministrazione comunale di Galbiate Carlo Mazzoleni, il presidente della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino Carlo Greppi e il presidente del Parco Monte Barro Federico Bonifacio, che ha sottolineato come la falesia di Camporeso - una delle più frequentate e apprezzate del territorio - sia una risorsa importante per promuovere il turismo anche in relazione alle altre strutture offerte dal Parco come l'ostello, i tre musei e gli innumerevoli percorsi paesaggistici e naturalistici. Le attività di progettazione e realizzazione del restauro sono state possibili grazie alla stretta collaborazione con il Collegio Regionale Guide Alpine Lombardia, che grazie alle conoscenze tecniche in materia di arrampicata ha potuto contribuire prima alla stesura delle linee guida e poi in prima persona al disgaggio, alla pulizia della parete dalla vegetazione, alla rimozione della vecchia chiodatura e al posizionamento di quella nuova."Siamo consapevoli che non si possa parlare di messa in sicurezza assoluta negli sport outdoor, però abbiamo fatto il possibile per ridurre il rischio di caduta massi e mettere a nuovo la chiodatura. Inoltre il progetto è innovativo perché per la prima volta come Regione abbiamo affrontato il problema della proprietà della falesia: spesso i proprietari le chiudono per evitare responsabilità, invece in questo caso siamo riusciti a stringere un accordo per utilizzarle; un'altra novità sono i requisiti tecnici stilati con il Collegio Guide, che puntano a mantenere quanto più possibile lo spirito originario con cui sono state chiodate le falesie. È un buon punto di partenza per poter replicare esperienze analoghe in altri territori, per cui ringraziamo Pietro Corti, Pietro Buzzoni, Renato Corti e Ruggero Meles per l'impegno investito nel progetto" ha commentato il dirigente di Regione Lombardia Luca Vaghi, raggiunto in ultimo dall'assessore Antonio Rossi il quale ha confermato l'interesse suscitato dal progetto a livello regionale: "in molte altre provincie mi hanno chiesto di replicare quello che abbiamo fatto qui, perché si crede molto nelle iniziative volte alla promozione degli sport all'aria aperta accessibili a tante persone in maniera sicura. Pensavamo fosse più facile ma si è rivelata una salita in corda doppia: però oggi siamo qui, contenti di aver raggiunto questo risultato. Grazie a tutti".
E.T.