Alluvione del 1987: al Parco dell'Acqua ricordato anche un lecchese
Il Comune di Fusine, in Valtellina, ha ricordato la tragica alluvione del luglio 1987, partendo dal Parco dell'Acqua, realizzato, a seguito della tremenda esondazione, dove c'era, nel 1987 un'azienda con una quarantina di dipendenti. Era l'industria di un imprenditore lecchese, affermato e conosciuto, con poliedrica attività: Giacomo Frigerio, residente in località Malnago del quartiere di Acquate. Era in quel periodo anche presidente della SPER, la Società Piani Erna Resegone, che aveva in esercizio la funivia con partenza da Versasio e che in quel momento attraversava un periodo delicato della sua gestione finanziaria: risultò provvidenziale il coraggioso e generoso intervento dello stesso Frigerio, che pensò anche di dotare la zona di Erna di un impianto di neve artificiale per allungare il più possibile la stagione turistica invernale.
L'industria di Giacomo Frigerio, specializzata in minuterie metalliche e serrature, è stata completamente demolita dopo i gravissimi danni subiti. E' sorto il Parco dell'Acqua, al centro di apposite manifestazioni nel trentennale della tragica ricorrenza.
Fusine, con l'Amministrazione Comunale, con il sindaco Claudio Vanini, e l'assessore Monica Taschetti, in particolare, ha voluto organizzare eventi commemorativi. Nel buio della sera un numeroso corteo, con il vice sindaco Fabrizio Venturini, ha percorso le vie del paese, con una fiaccolata suggestiva e significativa, sino ad arrivare sul ponte del torrente Madrasco. E' stata recitata la composizione "Ricordo dell'alluvione", opera di una poetessa locale, Paola Mara De Maestri, che ha vissuto il dramma dell'esondazione, perdendo la casa.
Nel Parco dell'Acqua, dove sorgeva l'industria di Giacomo Frigerio, è stata inaugurata un'apposita struttura di sasso e di ferro che proietta la memoria nel futuro. E' stata benedetta dal parroco don Giampaolo Cozzi. Erano presenti gli alpini di Lurate Caccivio che sono stati i primi soccorritori di Fusine in quei giorni tremendi di luglio 1987 e che hanno spalato la terra che aveva coperto il cimitero, su disposizione dell'allora sindaco Licio Compagnoni: "perché se muore qualcuno deve avere degna sepoltura". La struttura simbolica del Parco dell'Acqua consolida il rapporto con Lurate Caccivio, al quale il Comune di Fusine è legato da gemellaggio dal 2011. Hanno parlato il sindaco del comune comasco, Anna Gargano, il capo gruppo penne nere ANA, Franco Arrigo, ed il consigliere nazionale ANA, Mario Rumo.
Il lecchese Giacomo Frigerio in una foto del 1985
L'azienda di Fusine venne "sventrata" dal Madrasco impazzito dopo le piogge torrenziali di metà luglio, quando, all'improvviso, l'acqua del torrente superò gli argini ed irruppe nell'abitato, con danni incalcolabili. L'allora parroco, don Giovanni Da Prada, suonò le campane a martello per segnalare il gravissimo pericolo dell'esondazione, per invitare la popolazione a lasciare le case più esposte all'acqua irrompente, salvando il paese da quello che poteva essere un dramma ben maggiore. Non vi furono vittime, tante famiglie persero la casa e la memoria di quei giorni è rimasta vivissima nella storia di Fusine e della Valtellina.L'industria di Giacomo Frigerio, specializzata in minuterie metalliche e serrature, è stata completamente demolita dopo i gravissimi danni subiti. E' sorto il Parco dell'Acqua, al centro di apposite manifestazioni nel trentennale della tragica ricorrenza.
Fusine, con l'Amministrazione Comunale, con il sindaco Claudio Vanini, e l'assessore Monica Taschetti, in particolare, ha voluto organizzare eventi commemorativi. Nel buio della sera un numeroso corteo, con il vice sindaco Fabrizio Venturini, ha percorso le vie del paese, con una fiaccolata suggestiva e significativa, sino ad arrivare sul ponte del torrente Madrasco. E' stata recitata la composizione "Ricordo dell'alluvione", opera di una poetessa locale, Paola Mara De Maestri, che ha vissuto il dramma dell'esondazione, perdendo la casa.
Giacomo Frigerio, seduto a sinistra, nel corso di una riunione presso il salone del Consiglio Comunale di Lecco.
A destra il parroco, don Giampaolo Cozzi, benedice la struttura ricordo
Nel Parco dell'Acqua, dove sorgeva l'industria di Giacomo Frigerio, è stata inaugurata un'apposita struttura di sasso e di ferro che proietta la memoria nel futuro. E' stata benedetta dal parroco don Giampaolo Cozzi. Erano presenti gli alpini di Lurate Caccivio che sono stati i primi soccorritori di Fusine in quei giorni tremendi di luglio 1987 e che hanno spalato la terra che aveva coperto il cimitero, su disposizione dell'allora sindaco Licio Compagnoni: "perché se muore qualcuno deve avere degna sepoltura". La struttura simbolica del Parco dell'Acqua consolida il rapporto con Lurate Caccivio, al quale il Comune di Fusine è legato da gemellaggio dal 2011. Hanno parlato il sindaco del comune comasco, Anna Gargano, il capo gruppo penne nere ANA, Franco Arrigo, ed il consigliere nazionale ANA, Mario Rumo.
I ragazzi di Fusine presso il Parco dell’Acqua
La targa a ricordo del gemellaggio Fusine-Lurate Caccivio
Le varie manifestazioni hanno visto la partecipazione del Corpo musicale di Fusine, diretto da Ermanno Molteni, ed il Coro Alpino di Berbenno, con Joele Peruzzi. La commemorazione dell'alluvione 1987 guarda al domani con il progetto "Rinnovare la memoria per costruire il futuro"; ha avuto un momento di ricordo di Giacomo Frigerio, omaggio ad un imprenditore che dalle attività nella zona di Lecco e della vicina Brianza, aveva voluto raggiungere anche la Valtellina per portare lavoro e benessere.
Aloisio Bonfanti