Lecco: alla scuola F. Filzi un anno insieme a Salim, Loes e Shulamit, con ''Progetto Itaca''
È stato un ano scolastico speciale quello che si è concluso da poco alla scuola primaria “F. Filzi” di Lecco per tre bambine eritree arrivate in Italia attraverso il mare e che, grazie al supporto di Progetto Itaca, hanno avuto la possibilità di imparare la nostra lingua e frequentare le lezioni a contatto con i loro coetanei.
Si tratta di Salim e delle sorelle Loes e Shulamit, giunte a bordo di un barcone proveniente dalla Libia in compagnia delle loro mamme Abeba e Mbrak e inizialmente destinate la prima in Olanda e le altre in Svezia.
Le insegnanti della primaria lecchese si sono messe all’opera con un laboratorio di inclusione che ha condotto tutti i bambini verso una reciproca conoscenza e ha consentito l’apprendimento uniforme del lessico: i bambini italiani iscritti in prima dovevano imparare a leggere e a scrivere, quelli stranieri la nostra lingua. Attraverso laboratori artistici e motori tutti gli alunni hanno raggiunto gli obiettivi posti dalle maestre. Tra le attività è stato realizzato uno “striscione delle impronte” per imparare la destra e la sinistra insieme al concetto di simmetria; l’albero delle stagioni per illustrare il ciclo della natura e tutte parole legate ad esso, nonché il concetto di arte e creazione (le mani diventano foglie, le macchie di Rorschach si trasformano in farfalle). Il libro “Una storia di numeri” è stato redatto a mano dai bambini per imparare divertendosi la matematica, mentre la piantumazione di un alberello simboleggia la loro crescita e gli obiettivi che hanno raggiunto.
“A noi di Progetto Itaca non resta che ringraziare immensamente la maestra Antonella per aver fatto sentire a casa Salim e Shulamit e la maestra Brunella per aver portato a galla la passione per la scuola di Loes, soprattutto per la matematica” ha affermato la referente della cooperativa, che sul territorio gestisce la quotidianità di diversi migranti. “I richiedenti asilo possono aderire alla procedura di relocation e non conseguire il riconoscimento di asilo politico in Italia - anche se primo Paese d’approdo – e vengono quindi trasferiti verso un altro Stato dell’Unione Europea”.
Si tratta di Salim e delle sorelle Loes e Shulamit, giunte a bordo di un barcone proveniente dalla Libia in compagnia delle loro mamme Abeba e Mbrak e inizialmente destinate la prima in Olanda e le altre in Svezia.
Salim, Loes e Shulamit
Uno dei lavori realizzati in classe
“Salim è approdata a Progetto Itaca nell’agosto 2016 e la sua è stata la prima famiglia ad essere ospitata nel centro che la cooperativa gestisce a Lecco dedicato prettamente a nuclei composti da mamme con bambini e donne sole incinte e non che, dalla scorsa estate, ha ospitato 140 persone” ha spiegato Eleonora Gini, referente per la comunicazione della cooperativa. “Loes e Schulamit invece ci hanno raggiunto nel novembre 2016. Viste le età comprese tra i 6 e gli 8 anni l’équipe educativa/psicologica in seno a Progetto Itaca ha optato per inserirle nella scuola primaria “F. Filzi” a Bonacina: una piccola realtà che ha potuto garantire, con la preparazione del suo corpo insegnanti, un graduale inserimento sociale e un apprendimento “velocizzato” della lingua italiana. Questo per merito delle tante attività organizzate atte a supportare gli alunni stranieri e grazie alla propensione dei genitori, legati alla scuola, a creare naturali reti di sostegno per genitori e bambini in situazioni di momentaneo disagio”.Le insegnanti della primaria lecchese si sono messe all’opera con un laboratorio di inclusione che ha condotto tutti i bambini verso una reciproca conoscenza e ha consentito l’apprendimento uniforme del lessico: i bambini italiani iscritti in prima dovevano imparare a leggere e a scrivere, quelli stranieri la nostra lingua. Attraverso laboratori artistici e motori tutti gli alunni hanno raggiunto gli obiettivi posti dalle maestre. Tra le attività è stato realizzato uno “striscione delle impronte” per imparare la destra e la sinistra insieme al concetto di simmetria; l’albero delle stagioni per illustrare il ciclo della natura e tutte parole legate ad esso, nonché il concetto di arte e creazione (le mani diventano foglie, le macchie di Rorschach si trasformano in farfalle). Il libro “Una storia di numeri” è stato redatto a mano dai bambini per imparare divertendosi la matematica, mentre la piantumazione di un alberello simboleggia la loro crescita e gli obiettivi che hanno raggiunto.
Un momento di gioco
Salim lascia le sue impronte sullo striscione
“Il tempo passato a scuola e con gli educatori nel centro di accoglienza ha permesso la manifestazione delle peculiarità di ogni bambina. Loes ha un’inesauribile voglia di imparare grazie ad una spiccata curiosità verso il nuovo, Shulamit è un “uragano” sempre alla ricerca di nuove attività e Salim un piccolo essere pacato che ti porta ad un naturale desiderio di protezione” ha evidenziato Eleonora. “Quest’ultima è partita con la sua famiglia alla volta dell’Olanda e ha dovuto dire addio alle maestre, ai compagni e alle famiglie che tanto si erano affezionate a lei”.La classe di Shulamit in visita ad un caseificio lecchese
Mbrak, Loes e Shulamit in partenza per la relocation
L’anno scolastico è stato costellato anche da alcune uscite didattiche. Con Shulamit e Loes l’Eritrea è entrata in contatto con il territorio e le tradizioni popolari di Lecco, anche grazie al progetto “Avere cura del bene comune” che ha visto la scuola “F. Filzi” entrare nel calendario degli eventi di “ri-generazione culturale” promossi in collaborazione con il Comune.“A noi di Progetto Itaca non resta che ringraziare immensamente la maestra Antonella per aver fatto sentire a casa Salim e Shulamit e la maestra Brunella per aver portato a galla la passione per la scuola di Loes, soprattutto per la matematica” ha affermato la referente della cooperativa, che sul territorio gestisce la quotidianità di diversi migranti. “I richiedenti asilo possono aderire alla procedura di relocation e non conseguire il riconoscimento di asilo politico in Italia - anche se primo Paese d’approdo – e vengono quindi trasferiti verso un altro Stato dell’Unione Europea”.
Mebrak, Mary, Samiel e Muse in stazione a Milano
Le ragazze eritree, ospitate da Progetto Itaca, a Roma in partenza per la Germania
In queste settimane sono diverse le relocation affrontate da Progetto Itaca: Yodit, Abrehet, Zebib, Yerusalem, Mhret, Merhawit con la sua bambina Niyat sono volate verso la Germania; Mbrack con Loes e Shulamit hanno raggiunto parte della loro famiglia in Svezia e Mebrak con i suoi tre bambini Mary, Samiel e Muse si sono trasferiti in Belgio. “Tutti ci hanno fatto sapere che sono arrivati a destinazione e che stanno iniziando con caparbietà questa loro nuova avventura. Qualcosa in più ce lo hanno scritto Loes e Shulamit raccontando che manca loro molto l’Italia, la scuola e i loro amici. Anche Mbrak, la loro mamma, ha tenuto a farci sapere che qui si sono trovate molto bene e che tutti i servizi che hanno ricevuto le hanno fatte sentire a casa” ha concluso Eleonora. Lecco e la sua scuola resteranno nel loro cuore a lungo.