Erve è invasa dagli Alpini di tutta la Valle: il raduno chiude il campo ‘rispetto e natura’
Più che una sfilata è stata una (bellissima) invasione: a Erve domenica pomeriggio è andato in scena il 17° raduno dei gruppi Alpini della Val San Martino, a conclusione del campo scuola “Rispetto e Natura” che da giovedì ha ospitato 120 ragazzi.
Le Penne Nere di tutto il circondario, ma anche dalla bergamasca e non solo, si sono ritrovate così nel piccolo paese della Val San Martino insieme ai giovani del campo ed ai loro famigliari.
Il corteo non poteva che essere aperto dai ragazzi: a loro sono andati gli applausi dei tanti cittadini che li hanno “scortati” lungo il percorso.
“Siamo stanchi ma è stato bellissimo” ha detto il capogruppo degli Alpini di Erve Alessandro Valsecchi. Lo stesso messaggio che si poteva leggere negli occhi dei 120 bambini che da giovedì hanno vissuto l’intensa esperienza del campo, assaporando la vita della Penna Nera, tra camminate, palestre di arrampicata, escursioni, camminate notturne e tanti momenti in compagnia, senza un solo attimo per annoiarsi.
Anche il meteo ha fatto la sua parte, regalando giornate splendide: “L’anno scorso a Carenno c’era stato maltempo e scherzando avevo “promesso” che qui Erve gli Alpini avrebbero trovato il sole: ho avuto ragione!” ha scherzato il primo cittadino Giancarlo Valsecchi.
Rimangono le emozione vissute e l’impegno degli Alpini per trasmettere anche alle nuove generazioni i valori racchiusi nella Penna Nera e testimoniati anche da 2 reduci presenti: Fedele Balossi di Carenno (classe 1918) e Franco Milesi di Erve (classe 1924).
Per l’ultima volta la bandiera che ha svettato sul campo è stata ammainata: ora il testimone passa a Calolziocorte che avrà il compito di organizzare il campo 2018. La consegna tra Amministratori e capigruppo è avvenuta ufficialmente.
L’Inno di Mameli – suonato dalla Fanfara di Prezzate – ha definitivamente chiuso il campo di Erve. I 120 ragazzi e ragazze hanno riabbracciato mamma e papà cui avranno una miriade di cose da raccontare (magari dopo una bella dormita…).
“Don Bosco diceva che “Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società” e questa esperienza serve a trasmette ai nostri figli tanti valori” ha concluso il primo cittadino di Erve. “Le fatiche di questi giorni rimarranno nei ricordi dei ragazzi e saranno un prezioso insegnamento per affrontare la vita”.
La Polizia Locale, la Protezione Civile e i Carabinieri in Concedo hanno regolato il traffico e soprattutto i parcheggi: Erve – tra Alpini, escursionisti e reduci della Monza Resegone – ha fatto registrare il “tutto esaurito” in questa bellissima domenica di inizio estate.
Le Penne Nere di tutto il circondario, ma anche dalla bergamasca e non solo, si sono ritrovate così nel piccolo paese della Val San Martino insieme ai giovani del campo ed ai loro famigliari.
Il corteo non poteva che essere aperto dai ragazzi: a loro sono andati gli applausi dei tanti cittadini che li hanno “scortati” lungo il percorso.
“Siamo stanchi ma è stato bellissimo” ha detto il capogruppo degli Alpini di Erve Alessandro Valsecchi. Lo stesso messaggio che si poteva leggere negli occhi dei 120 bambini che da giovedì hanno vissuto l’intensa esperienza del campo, assaporando la vita della Penna Nera, tra camminate, palestre di arrampicata, escursioni, camminate notturne e tanti momenti in compagnia, senza un solo attimo per annoiarsi.
Anche il meteo ha fatto la sua parte, regalando giornate splendide: “L’anno scorso a Carenno c’era stato maltempo e scherzando avevo “promesso” che qui Erve gli Alpini avrebbero trovato il sole: ho avuto ragione!” ha scherzato il primo cittadino Giancarlo Valsecchi.
Rimangono le emozione vissute e l’impegno degli Alpini per trasmettere anche alle nuove generazioni i valori racchiusi nella Penna Nera e testimoniati anche da 2 reduci presenti: Fedele Balossi di Carenno (classe 1918) e Franco Milesi di Erve (classe 1924).
Per l’ultima volta la bandiera che ha svettato sul campo è stata ammainata: ora il testimone passa a Calolziocorte che avrà il compito di organizzare il campo 2018. La consegna tra Amministratori e capigruppo è avvenuta ufficialmente.
L’Inno di Mameli – suonato dalla Fanfara di Prezzate – ha definitivamente chiuso il campo di Erve. I 120 ragazzi e ragazze hanno riabbracciato mamma e papà cui avranno una miriade di cose da raccontare (magari dopo una bella dormita…).
“Don Bosco diceva che “Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società” e questa esperienza serve a trasmette ai nostri figli tanti valori” ha concluso il primo cittadino di Erve. “Le fatiche di questi giorni rimarranno nei ricordi dei ragazzi e saranno un prezioso insegnamento per affrontare la vita”.
La Polizia Locale, la Protezione Civile e i Carabinieri in Concedo hanno regolato il traffico e soprattutto i parcheggi: Erve – tra Alpini, escursionisti e reduci della Monza Resegone – ha fatto registrare il “tutto esaurito” in questa bellissima domenica di inizio estate.
P.V.