Rifiuti, Contarina ai lecchesi: ''ecco come raggiungere l’85% di differenziata''

A Treviso "Contarina SpA" raccoglie l'85% di raccolta differenziata, ben al di sopra della Provincia di Lecco che non raggiunge il 65%.
Ieri sera, in Sala TIcozzi, i veneti hanno potuto spiegare come riescono ad ottenere - in alcuni comuni - punte record che vanno oltre il 90% e con quali strategie anche i lecchesi potrebbero tagliare lo stesso traguardo.

Franco Zanata, Paolo Lanfranchi e Michele Rasera

"Il nostro modello è esportabile e può essere calato anche su altri territori. I risultati possono arrivare in tempi decisamente brevi, nell'arco di pochi mesi" ha spiegato il direttore generale di Contarina, Michele Rasera. "Lo abbiamo visto con la città di Treviso che abbiamo iniziato a servire il 1° luglio del 2014. Aveva una raccolta del 56% e il nostro obiettivo era quello di arrivare al 75% entro la fine dell'anno. Avevamo qualche preoccupazione ma invece il sistema ha funzionato e nel giro di 2 mesi siamo riusciti a raggiungere l'85%".
Tutto si basa sulla raccolta porta a porta con tariffazione puntuale. I cittadini (e le aziende) hanno dei contenitori per i rifiuti personalizzati, calibrati sulle loro esigenze e soprattutto dotati di un trasponder che trasmette un codice univoco: ogni volta che gli operatori raccolgono il pattume di quella famiglia un dispositivo "legge" il codice e vengono registrati anche la data e l'ora dello svuotamento.
In questo modo si conosce quanti rifiuti ha prodotto ogni utenza: la bolletta è dunque personalizzata, calcolata sulla quantità di scarti effettivamente prodotta.

Esistono anche i servizi "eco-bus" ed "eco-stop", punti di raccolta mobili in giorni ed orari prestabiliti pensati in particolare per i centri storici. "La tariffa è la stessa per tutti i 50 comuni del bacino e viene incassata direttamente da Contarina. E' composta da una quota fissa legata al numero dei componenti della famiglia e da una quota variabile a seconda del numero degli svotamenti dei contenitori effettuati" ha continuato Rasera. "E' previsto un numero minimo di svotamenti "imposti" per evitare che si abbandonino i rifiuti per aggirare il conteggio. Inoltre applichiamo riduzioni per chi effettua il compostaggio domestico". La bolletta media - calcolata su una famiglia di tre componenti - si aggira intorno ai 180 euro all'anno. Dopo la raccolta avviene il trattamento dei rifiuti in diverse strutture. L'impianto di separazione e selezione diretta e accurata delle frazioni solide (carta, cartone, vetro, plastica, metalli ferrosi e non, ingombranti)  si estende per circa 9.300 metri quadrati e prevede oltre 3.500 metri quadrati di tettoie per lo stoccaggio.
E' stata avviata una sperimentazione per il riciclo dei "prodotti assorbenti" (tipo i pannolini) per il recupero di cellulosa e plastica.

Nell'impianto di trattamento del secco di Lovadina di Spresiano, che occupa un'area di circa 115.000 mq, riceve varie tipologie di rifiuto: il non riciclabile viene sottoposto ad operazioni di triturazione, deferrizzazione e vagliatura in modo da raffinarne la qualità, separare le frazioni che possono avere destinazioni specifiche ed ottenere quindi un materiale che viene trasformato in CSS/CDR, ovvero Combustibile Solido Secondario - Combustibile Da Rifiuti.
Non manca l'impianto di compostaggio per il quale è previsto la creazione di un sistema per la produzione di metano con cui alimentare - almeno in parte - i mezzi dell'azienda. "L'attuale sistema di Contarina è il frutto di precise scelto politiche fatte dagli amministratori locali, prese sempre all'unanimità e indipendentemente dalle appartenenze partiche"  ha spiegato il Presidente di Contarina Franco Zanata. "E' il consiglio di bacino che dà gli indirizzi e le linee strategiche da seguire. Ad esempio i sindaci hanno deciso di non voler ricevere dividendi: in questo modo le tariffe sono tenute più basse e gli utili sono riutilizzati per gli investimenti. Per il 2020 dobbiamo raggiungere l'obiettivo del 96,7% di raccolta differenziata e di ridurre la frazione secca residua da 55 a 10 chili per abitante all'anno". La serata è stata organizzata dal gruppo consigliare provinciale "Democrazia è Partecipazione". In Sala Ticozzi il messaggio lanciato è stato chiaro: un altro modello di gestione dei rifiuti esiste.

"Abbiamo voluto fare conoscere una realtà diversa, lanciare una riflessione e indicare una possibile alternativa: il forno inceneritore non è una scelta ineluttabile" ha sottolineato il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi che ha condotto la serata, confermando come il gruppo Democrazia è Partecipazione proporrà una mozione in Consiglio Provinciale per chiedere che sul progetto di teleriscaldamento venga indetto un referendum popolare per ascoltare il parere dei cittadini.
Presenti alla serata alcuni amministratori locali, esponenti del Coordinamento Rifiuti Zero e Beniamino Bianco in rappresentanza di Silea. "I rifiuti sono una risorsa e una sfida fondamentale per il nostro Paese, che può ottenere vantaggi ambientali, sociali (per la richiesta di manodopera) ed economici per il recupero di materie prime di cui siamo poveri. Dobbiamo avere il coraggio di fare scelte politiche coerenti, on dobbiamo preferire la paura e la pigrizia" ha concluso Zanata.  
P.V.
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