Lecco perduta/57: la storia del muro di Castello e il suo "cippo"

C’è la storia raccontata sui muri, cippi stradali di una volta su lastre di pietra, scampati al radicale rinnovamento della segnaletica. Rimangono “profeti della memoria” a rammentare tracciati antichi, a segnalare strade dimenticate.E’ il caso in quartiere Castello, all’intersezione tra via Mons. Moneta, via Seminario e via Mentana. Siamo sul vecchio tracciato verso la Valsassina. La targa  indica “Lecco – K. 1 1/5” in direzione discendente. Il “cippo” risale ai tempi dell’antico Comune di Castello.

L'antica targa di Castello

“L’edificio che vede il miglio stradale – ricorda il cav. Giovanni Mauri – funzionario per tanti anni alla ripartizione Anagrafe del Comune di Lecco, poi consigliere comunale e presidente all’Istituto Airoldi e Muzzi – è la casa ex Spreafico, uno stabile della vecchia Castello, che conserva ancora un cortile interno di suggestivo richiamo, con colonne di granito. Quando ero ragazzo era chiamata anche la casa dei "Sciuscia", perché vi era un negozio di panettiere che vendeva le caramelle ed ecco la denominazione dialettale applicata alla casa stessa. Tanti uscivano dal negozio succhiando le caramelle, allora dolce di maggior richiamo con poca spesa”.
Il cippo è del vecchio Comune di Castello sopra Lecco, che assunse tale denominazione con Regio Decreto dell’8 febbraio 1863, firmato dal Re d’Italia Vittorio Emanuele II. Si chiamava, prima di allora, solo Comune di Castello. L’aggiunta divenne obbligatoria in quanto il Regno d’Italia di fresca proclamazione (1861) aveva dovuto affrontare anche i problemi relativi ai Comuni con uguale denominazione che andavano dalla Lombardia alla Sicilia. Il ministro dell’Interno, nel 1862, aveva diramato disposizioni alle Prefetture per evidenziare che l’identità di denominazione che si riscontra “in parecchi Comuni del Regno è spesso causa di equivoci e di imbarazzi per i privati, come per le pubbliche amministrazioni. A togliere tale inconveniente basterebbe che i Comuni deliberassero, se non di cambiare l’attuale denominazione, almeno di fare qualche aggiunta” per chiarire meglio la denominazione stessa. Il 26 ottobre 1862 il Consiglio Comunale di Castello, riunito con il sindaco Angelo Ticozzi, decideva, con voto unanime, di mantenere il nome di Castello, aggiungendovi “sopra Lecco”. I membri del Consiglio Comunale che vollero lo storico cambiamento furono oltre al sindaco Ticozzi: Francesco Brini, Paolo Cantù, Giuseppe Badoni, Carlo Sirtori, Antonio Gattinoni, Giuseppe Manzoni fu Paolo e Giuseppe Sacchi. La denominazione “Castello sopra Lecco” rimase tale sino all’unificazione con Lecco, divenuta operativa il 1° marzo 1924.
A.B.
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