Garlate: emozioni con i tre cori in concerto in Chiesa e l’excursus storico-artistico

Un connubio di storia, musica e sacralità per il quarto appuntamento della rassegna “CantaHistoria 2- Cammino musicale sacro in terra lariana”, che nella serata di ieri, sabato 18 marzo, ha fatto tappa a Garlate, presso la Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano, con un “triplo” concerto dei cori “Voci nel Tempo” di Cortenova, “Brianza” di Missaglia e “Cappella Mauriziana” di Milano.

La Dott.ssa Gaia Colombo

L’evento è stato organizzato dalla delegazione di Lecco dell’USCI (Unione Società Corali Italiane) con il patrocinio del Comune di Garlate e con il contributo della Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus: prima di lasciare spazio alle splendide voci dei coristi e al loro vario repertorio, il parroco “di casa”, don Matteo Gignoli, ha presentato al pubblico la Dott.ssa Gaia Colombo, esperta in beni culturali e socia della Cooperativa BRIG, che ha svolto una breve presentazione storico-artistica della Chiesa Parrocchiale di Garlate e delle sue molteplici opere.
“Questa sera ci troviamo in un’area archeologica sondata per la prima volta negli anni ’90, di cui non abbiamo ancora una panoramica completa” ha spiegato la Dott.ssa Colombo.

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“Le prime tracce di questi luoghi risalgono all’epoca romana: da queste parti, infatti, sorgeva una “villa” signorile, ubicata in una posizione strategica in cima a una collinetta di vasta estensione, abitata probabilmente a partire dal IV secolo. Una piccola ara rinvenuta circa due secoli fa sul sagrato della Chiesa, invece, testimonia un’antica frequentazione religiosa pagana, mentre a partire dal V secolo questa area sarebbe stata utilizzata come mausoleo: l’ipotesi è stata consolidata dal ritrovamento della lapide di “Pierius”, probabilmente uno dei “comites domestici” del generale romano Odoacre, caduto durante una battaglia combattuta lungo il corso dell’Adda e ritenuto degno di una nobile sepoltura sul luogo della sua morte. Nei secoli successivi, invece, quella che inizialmente era nata come una struttura con funzione prettamente cimiteriale ha iniziato a trasformarsi in un vero e proprio edificio religioso paleocristiano e, tra il VII e l’VIII secolo, in una vera chiesa in stile romanico, con un abside sopraelevato”.

Il coro misto “Voci nel Tempo” di Cortenova

L’altare della Chiesa di Garlate, realizzato da Giuseppe Bovara

Risalgono agli anni intorno al 985, invece, le prime attestazioni della nota vicenda della pieve di Garlate, che controllava una serie di strutture ad essa subordinate, tra cui quella di Sant’Agnese, dove si era stabilito il collegio dei canonici locali.
“Con il passare del tempo, tuttavia, Garlate ha iniziato a perdere importanza a vantaggio di Olginate, dove si è insediata la prepositura, continuando comunque a ricoprire ruoli amministrativi e gestionali fino all’epoca napoleonica” ha proseguito la Dott.ssa Colombo.
“La Chiesa, inoltre, è andata incontro a diverse vicissitudini anche a livello architettonico: dopo la grande fioritura del Medioevo, infatti, in epoca moderna ha iniziato a subire una “contrazione”, tanto che nel periodo barocco si è vista ridurre notevolmente il perimetro, anche se, allo stesso tempo, è stata migliorata con alcuni interventi di manutenzione e con la costruzione del campanile. Sono stati i restauri terminati nel 1896, però, a consegnarci la Chiesa di Garlate nella “versione” attuale, ampliata e ri-orientata: risalgono proprio al XIX secolo anche i numerosi affreschi – esclusi quelli visibili nella cappella dedicata alla Madonna, del 1600 – e l’altare principale, realizzato dal lecchese Giuseppe Bovara nel 1820, in stile ancora neoclassico. La grande volta che ci sovrasta, invece, è opera del pittore Luigi Tagliaferri, originario di Pagnona”.
Al termine dell’interessante intervento di carattere storico-artistico, il primo coro a prendere posto nella tribuna rialzata occupata dall’imponente organo è stato quello di Cortenova, diretto dal Maestro Massimo Gilardoni, costituitosi nel marzo 2007: sei le emozionanti canzoni sacre in repertorio, tra cui una suggestiva versione di Ennio Morricone della preghiera all’angelo custode (“Gabriel’s Oboe”) e una dolce melodia inglese del XV secolo intitolata “Resta con noi”.

Il coro “Brianza” di Missaglia

Il coro da camera “Cappella Mauriziana” di Milano

Si è posizionato sull’altare, invece, il coro “Brianza” di Missaglia, guidato dal Maestro Fabio Triulzi: nato 47 anni fa, il gruppo si è esibito in oltre 700 concerti in vari Paesi d’Europa, nonché alla grande cerimonia di apertura dell’Expo di Milano 2015, dove ha eseguito l’inno d’Italia in mondovisione. Sei, anche in questo caso, i canti presentati nella serata di ieri, tra cui il “Padre Nostro” di Nicolaj Kedrov, “Fratello Sole Sorella Luna” con l’armonizzazione del Maestro Triulzi e “Joshua”, con l’elaborazione di Luca Perreca. 
Ultimi in ordine di apparizione, infine, i coristi della “Cappella Mauriziana” di Milano, diretti dal Maestro Mario Valsecchi fin dalle loro prime comparse sulla scena musicale, risalenti alla metà degli anni ’80: tre i canti eseguiti davanti al pubblico di Garlate, “Eripe me” di Josef Gabriel Rheinberger, “Tribulationes” e “Stabat Mater”. 
Letteralmente estasiati dalle tinte suggestive ed emozionanti dei brani che hanno avuto la possibilità di ascoltare, i numerosi presenti in Chiesa Parrocchiale hanno tributato a tutti i cori calorosi applausi.
B.P.
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