Ponte di Brivio sano ma chiuso ai 'bisonti': Airuno e Olginate non avvisati. Calolzio e Cisano vogliono la fine della 'LC-BG'

Il ponte di Brivio
E' notizia di ieri l'ordinanza attraverso la quale la Provincia di Lecco - con analogo provvedimento già concordato anche con Bergamo - ha disposto il divieto di transito sul ponte di Brivio per i mezzi pesanti con massa a pieno carico superiore alle 56 tonnellate. Niente più trasporti eccezionali dunque di passaggio tra le tre arcate della storica infrastruttura, al servizio di lariani e orobici dal lontano 1917. Nel documento - che ha altresì imposto ai camion più leggeri, con "stazza" superiore alle 30 tonnellate, di procedere mantenendo una distanza di 50 metri dei veicoli che li precedono - l'ingegner Angelo Valsecchi, responsabile del settore Viabilità e Infrastrutture di Villa Locatelli, fa esplicito riferimento alle prove di carico effettuate per conto dell'Ente sovracomunale dal Politecnico di Milano nonché "all'attuale stato di conservazione e manutenzione delle strutture, del sedime stradale e dell'opera nel suo complesso" e "alla presenza del nuovo ponte a scavalco del fiume Adda, denominato "Cesare Cantù", sulla SP 74  tra i comuni di Calolziocorte e Olginate". Come a dire, meglio spostare carichi su prodotto di recente realizzazione piuttosto che "insistere" su un manufatto inaugurato un secolo fa.
"Il paziente ponte di Brivio non soffre di nulla di particolare" rassicura il tecnico stesso chiamato a rendere edotta la cittadinanza circa la "prognosi" del landmark rivierasco. "E' giusto che si usi l'infrastruttura più moderna" ha aggiunto, precisando come l'ordinanza riguardi comunque una categoria limitati di mezzi e non negando come l'opera briviese necessiti più che altro di "manutenzione minuta", non in programma per i ben noti problemi di cassa della Provincia.
"Il ponte sta bene" rimarca anche il nuovo consigliere delegato alla viabilità Mauro Galbusera. "La decisione è stata presa per precauzione e opportunità, essendoci un ponte nuovo a breve distanza".
Da domenica, dunque, il provvedimento diverrà effettivo, a tempo indeterminato.

Federico Airoldi
Ma cosa ne pensano i sindaci dei comuni "toccati" direttamente dalle conseguenze della novità?
Soddisfazione è stata chiaramente espressa dal primo cittadino di Brivio. Dal suo insediamento infatti Federico Airoldi è impegnato per risolvere il "nodo viabilità" tra l'incrocio della chiesa parrocchiale e il ponte e la diminuzione del traffico pesante va certamente anche in questo senso. Inoltre, con l'introduzione della limitazione proposta dall'amministrazione briviese e fatta propria dalla Provincia, si otterrà anche un alleggerimento del numero di transiti lungo via per Airuno, l'arteria che dalla caserma dei Carabinieri raggiunge la zona industriale del paese. Gli autoarticolati carichi di rotoli di ferro diretti infatti verso la Delna dovranno necessariamente entrare in paese da Olginate, di fatto già incolonnandosi ordinatamente verso il sito produttivo, aiutando così anche nella risoluzione del problemi legati alla sosta di tali bisonti nel viale d'accesso allo stabilimento. A tale scopo, tra l'altro, la società ha già presentato agli enti competenti una pratica per la realizzazione di un'area logistica - all'interno dei propri confini - per lo stoccaggio del materiale e il movimento agevole dei mezzi chiamati a caricare e scaricare.

Adele Gatti e Marco Passoni
"Non sono stata interpellata dalla Provincia"
sottolinea Adele Gatti di Airuno. "Visto che non mi pare ci fosse tutta questa urgenza, potevano anche contattarci prima. Detto questo, chiederò un incontro con i comuni confinanti e la Provincia stessa. Da capire poi di cosa stiamo parlando, in termini di quantità: un conto se parliamo di 3 camion al giorno, un altro se parliamo di 10 e un altro ancora se dovessero essere 100" ha aggiunto il borgomastro, facendo riferimento in particolare ai mezzi che dopo aver cambiato argine tra Calozio e Olginate dovranno tornare indietro verso il meratese, passando necessariamente da Airuno. "Magari si potrà approfittare di questa vicenda per aprire un tavolo su traffico nella nostra zona".


Lamenta di essere stato notiziato solo a decisione già presa anche Marco Passoni, borgomastro di Olginate. "Almeno un'informativa al sindaco potevano darla. Anche perché per altre cose abbiamo già avuto problemi" ha aggiunto, precisando come in linea di massima non dovrebbero esserci ripercussioni particolari su Olginate, vista la posizione del ponte Cantù. "Chiederemo però di conoscere però i dati di traffico" ha sottolineanto.

Cesare Valsecchi
Passando alla sponda opposta dell'Adda, il sindaco di Calolzio Cesare Valsecchi non ha dubbi: "se è una questione di sicurezza, posso capire. L'importante è che si utilizzi il ponte Cantù ma non si passi per il centro di Calolzio, in ottemperanza anche al divieto che abbiamo voluto al momento dell'apertura della tangenzialina. Il traffico pesante su strada poi sarebbe da ridurre con altre iniziative ma ciò esula dalle competenze locali e provinciali" ha sostenuto, facendo riferimento alla necessità di politiche mirate per spingere a forme alternative alla gomma. "E' poi urgente rifinanziare quanto manca per la realizzazione dell'attraversamento e prevedere i finanziamenti per l'ultimo tratto, a Cisano, in modo tale da liberare i nostri centri dal traffico" ha evidenziato infine spostando il tema sulla Lecco-Bergamo, un discorso caro anche all'assessore Pietro Isacchi, vicesindaco cisanese e delegato alla viabilità per la Giunta "padana" guidata da Andrea Previtali.
Pietro Isacchi
Egli ha infatti affermato di condividere il provvedimento adottato dalla Provincia di Lecco ("a titolo di sicurezza fanno bene a tutelarsi"), ricordando però come "Cisano purtroppo subisce il passaggio di tutti i mezzi in direzione Milano e Como" auspicando dunque che "qualcuno si svegli a capire che le nostre strade ormai non reggono più: da Trezzo, il primo ponte utile sull'Adda per i camion, è quello di Brivio. Ora si chiede solo uno spostamento di altri 7-8 chilometri, un disagio minimo. Ma prima o poi ci si dovrà rendere conto che siamo al collasso in tema viabilità" ha detto, citando - e non poteva essere altrimenti - la legge Delrio che, in vista della riforma costituzionale poi cassata dagli italiani, ha spolpato le province privandole di risorse e creando "una situazione in cui non sono chiare nemmeno le competenze. Chi sta sopra di noi ora deve accelerare per il completamento della variante di Calolzio e per quella di Cisano, considerando che anche la Briantea ormai è satura. La situazione è quella di un fiume: se si toppa da una parte, si alza dall'altra. O si crea un sistema di vasi comunicanti o a fuori di metter blocchi tracima".


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A.M.
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