Lecco perduta/49: per i buongustai c’era il Caval Bianco del Donda

La cerimonia 1998 di inaugurazione del pozzo, davanti al portico dell’antico Caval Bianco
Non c’è più da tanti anni, il Caval Bianco, vecchio ristorante ritrovo di buongustai in quel lembo della vecchia Lecco che da via del Pozzo esce su via Mascari. E’ rimasto il porticato d’ingresso sulla piazzetta verso via Airoldi, di un ristorante che è stato, dal 1928 al 1956, di Guido Benaglio, detto Donda, il più noto cuoco lecchese di quel periodo. Il ristorante aveva preso la denominazione dalla celebre operetta di tradizione viennese. E’ stato, per decenni, un punto di richiamo per intenditori della buona tavola. C’erano piatti divenuti popolari e famosi, come polenta ed uccelli, stracotti con tanta verdura, pollo alla cacciatora, brasato, salmì, pollo ai funghi ed anche pesci di lago. Questi piatti richiamavano clienti che nelle belle serate estive prendevano posto sui tavoli di un cortiletto interno.
    Guido Benaglio è scomparso ad 86 anni, nel 1973. Conservava documenti del Caval Bianco e due dipinti di Rinaldo Cermenati, dove il Donda appariva in differenti “divise”: la prima era di artigliere da montagna, in mimetica bianca, nella guerra tra alte vette, del 1915/1918; la seconda nella tenuta più tradizionale di cuoco, risalente, però, al tragico inverno di guerra 1943/1944. Era stato, quest’ultimo, un periodo di miseria e di sofferenza, dove c’era la tessera annonaria, considerando il permanere bellico di ristrettezze anche alimentari. Nel singolare dipinto il Donda è raffigurato con un piatto semivuoto e con la tessera annonaria, segno evidente di ristrettezze alimentari che non consentivano una raffinata cucina.
    Nella festa di Lecco del 1998, la prima domenica di ottobre, vi fu la bella iniziativa di voler collocare un pozzo sulla piazzetta della contrada, davanti al porticato dell’ex Caval Bianco. Avvenne una cerimonia ufficiale e solenne di inaugurazione, dove, con un raduno di ex contradaioli del Pozzo, Rita Gilardi, a nome dei residenti, consegnò al sindaco Lorenzo Bodega la pergamena di donazione alla municipalità del pozzo stesso. La piazzetta appariva imbandierata, con drappi bianco-azzurro, i colori dello stemma civico di Lecco e della contrada che aveva visto per un lungo periodo del Novecento il noto Caval Bianco del Donda.
A.B.
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