Valmadrera: l’esperienza della pediatra Marina Anghileri, per 6 mesi nell’ospedale sudanese di Yrol grazie a Cuamm Lecco

Fino alla fine del mese di maggio lavorerà a stretto contatto con la popolazione del Sud Sudan , visitando in particolare donne e bambini che rischiano la vita quotidianamente a causa di patologie che possono apparire banali ai nostri occhi ma che, in mancanza di cure mediche adeguate, possono causare la morte. La dottoressa Marina Anghileri, 55enne pediatra di Valmadrera, in servizio presso l’ospedale Manzoni di Lecco, trascorrerà un semestre nell’ospedale di Yrol, dove dal 2006 opera “Medici con l’Africa Cuamm”, ong padovana che dal 1950 sostiene progetto sanitari nel Continente Nero.
La specialista è parte di un gruppo di camici bianche afferenti all’associazione “Cuamm Lecco”, che quest’anno taglierà l’importante traguardo dei 20 anni di attività.

La dottoressa con un piccolo paziente

“Marina è una di noi, negli anni Novanta aveva vissuto un’esperienza in Uganda ed è stata in Sud Sudan per 15 giorni, durante i quali ha promosso un corso formativo rivolto ad operatori sanitari locali” ha spiegato il chirurgo dell’ospedale Mandic di Merate Giovanni Molinari, segretario del gruppo lecchese presieduto dalla ginecologa Patrizia Spreafico. “L’ospedale dove opererà per sei mesi la dottoressa Anghileri si trova in un paese di frontiera, in un’area tra le più povere al mondo dal punto di vista delle condizioni di vita delle persone, eppure ricchissimo di risorse come il petrolio, che fa gola e provoca instabilità politica. Anche dopo la nascita dello stato del Sud Sudan nel 2011, i conflitti tra diverse etnie non si sono placati e a subirne le conseguenze sono le popolazioni locali”.
All’ospedale di Yrol la pediatra valmadrerese, che ha “dato il cambio” al dottor Silvio Cortinovis di Bergamo, si occupa della salute materno-infantile. “La popolazione è costituita per il 40% da donne in età fertile e bambini sotto i 5 anni di età. Lì affronta tante problematiche e patologie molto banali ai nostri occhi, ma potenzialmente letali. La prima causa di mortalità è costituita da gastroenteriti, polmoniti e malaria”.

La Dott.ssa Marina Anghileri al lavoro a Yrol

Veduta dell’Ospedale di Yrol

Marina Anghileri ha raccontato la sua “realtà” in una lettera pervenuta all’associazione lecchese nei giorni scorsi, in cui descrive la lotta quotidiana contro i casi di malaria (diminuiti grazie alla siccità) e le patologie di bambini che – utilizzando una sua espressione – sono stati letteralmente “afferrati per i capelli” e salvati in extremis grazie al personale dell’ospedale.

Educazione sanitaria durante il giro visita in veranda

Strada principale di Yrol

“Per chi vive quaggiù sono talmente tanti i “se” da cui dipende troppo spesso la possibilità di ricevere cure adeguate che a confronto il nostro sistema sanitario, pur con tutti i difetti, davvero sembra uno dei migliori al mondo. Per quello che riguarda le attività dell’unità neonatale, stiamo seguendo con un po’ di apprensione un piccolo nato con ano imperforato e che il dr. Elias, il nostro chirurgo ugandese, ha operato il primo dell’anno. Per ora tutto bene ma la vigilanza non è mai troppa!” ha scritto la pediatra, che quest’anno ha vissuto un Natale molto diverso rispetto al solito. “Non posso negare che un po’ di nostalgia di casa mi è venuta, ma i legami con le persone con cui condivido questa esperienza e la vicinanza, grazie a whatsapp e internet, di tanti amici e parenti, mi ha fatto trascorrere dei momenti comunque sereni” ha aggiunto, non mancando di chiedere informazioni sulla temperatura molto rigida in provincia di Lecco, mentre in Sud Sudan la cera delle candele si scioglie anche senza fiamma a causa del gran caldo.
La sua esperienza in aiuto dei più indifesi prosegue, con la collaborazione dello staff dell’ospedale.

Per visualizzare la lettera della dottoressa clicca qui

Per informazioni sull’associazione lecchese, i progetti attivi e le modalità per sostenerli consultare il sito http://www.mediciconlafrica.org/gruppi/lecco/home
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