Lecco, esami per la patente 'taroccati': per i due molisani arrestati disposti i domiciliari

La sede della Motorizzazione in viale Dante
Sono stati tradotti nella mattinata odierna presso il Palazzo di Giustizia di Corso Promossi Sposi, i due molisani tratti in arresto dal personale della Polizia Stradale della Questura di Lecco nell’ambito dell’Operazione “I bravi”, i cui dettagli saranno resi noti lunedì in conferenza stampa.
Il pubblico ministero Cinzia Citterio, facendo leva sul pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato, ha chiesto per entrambi la carcerazione preventiva, evidenziando le esigenze investigative alla base di tale presa di posizione. Il gip Dario Colasanti ha invece disposto gli arresti domiciliari con l’immediato rientro dei due in provincia di Campobasso, dove risiedono e dove dovranno rimanere fino al prossimo 14 febbraio quando è stata fissata l’udienza per la celebrazione del processo. Tra due settimane, torneranno dunque “al nord” accompagnati dall’avvocato di fiducia, quest’oggi sostituito da due colleghe, una lecchese e una meneghina. E, al cospetto del giudicante, dovranno rispondere di una serie di reati di falso (quelli previsti, tra gli altri, dagli articoli 476, 477 e 482 cp) nonché di ricettazione di ulteriori documenti trovati nelle loro disponibilità ma risultati rubati e dall’articolo 475 di una legge speciale del 1925 che punisce colui il quale presenta disertazioni come proprie seppur non frutto del proprio lavoro. Il tutto quali supposti promotori di un sistema orchestrato per consentire a cittadini stranieri di superare l’esame teorico per il conseguimento della patente di giuda, di fatto “truffando” la Motorizzazione civile sfruttando o la tecnica del “suggeritori” e dunque dotando i soggetti della necessaria apparecchiatura audio/video per comunicare con l’esterno oppure ancora “mandando avanti” un soggetto terzo, in grado di superare il test, al posto del vero candidato (“sostituzione di persona” per dirla con una sola espressione).
Per allontanare da loro stessi le accuse formulate a loro carico e motivare la propria presenza a Lecco i due – uno dei quali titolare di un’autoscuola – avrebbero asserito di trovarsi in città per far visita a un conterraneo trasferitosi su “quel ramo del Lago di Como”, venendo però trovati in possesso di almeno un documento d’identità taroccato e di un paio di auricolari, proprio a brevissima distanza dalla sede della Motorizzazione, in viale Dante. Fermati, perquisiti e arrestati, hanno atteso l’udienza di convalida fissata per la mattinata odierna, facendo poi rientro a casa nell’attesa di essere giudicati, nel giorno dedicato a San Valentino.
A.M.
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