Lecco perduta/41: in piazza del Comune c’era il Big Bar

Janko, Samantha e Nerina, davanti ad un cartello di vincita del tredici calcistico in schedina
C’è stato il Big Bar davanti al palazzo municipale di Piazza Diaz, nelle vicinanze della stazione ferroviaria, del piazzale dei bus e degli uffici dell’Amministrazione Provinciale. E’ stato uno storico esercizio, che ha chiuso la sua fase a fine maggio 2000. La vicenda Big Bar ha avuto inizio nel settembre 1966, con Augusto Corti, l’esercente che volle rinnovare il vecchio “Ottavio Brambilla”, ritrovo storico della Lecco della prima metà del Novecento, abituale ai mediatori d’affari del mondo agricolo. Dopo aver realizzato il bel K2 sul lungolago, all’inizio anni Sessanta, Augusto Corti volle il bis in alto alla Contrada Larga, cioè Via Cavour: i locali vennero completamente rinnovati, con sala da the e con biliardi. Arrivò poi Janco Romagnolo, giunto al Big Bar dopo otto anni trascorsi al K2, dov’era arrivato dalla nativa provincia di Rovigo. Nel 1968 Augusto Corti aveva passato il Big Bar al fratello Marco e nel 1969 divenne titolare Janco Romagnolo, affiancato dalla giovane consorte Nerina. Dal matrimonio è nata la figlia Samantha.
    Il locale divenne subito, negli anni Settanta, un punto di aggregazione e di animazione per il tempo libero. La squadra di calcio del Big Bar si impose in tornei notturni ed in campionati amatoriali. Nella storia del locale c’è anche il Lecco Club “Dario Maitre”, fondato nel 1987 da Giuseppe Crippa, Angelo Cangiamila ed altri. Nel novembre 1997 il saloncino del Big Bar ospitò la cerimonia di gemellaggio fra Renzo/Lucia e Peppone/Don Camillo, richiamando i romanzi di Giovannino Guareschi, con il sindaco rosso ed il parroco bianco degli anni Cinquanta, lungo il Grande Fiume. Vi fu una serata con i figli di Giovannino Guareschi, Alberto e Carlotta, e con il poeta e scrittore di Cesena Duilio Farneti, autore della versione in dialetto romagnolo dei Promessi Sposi. L'esercizio commerciale è stato, poi, noto per le vincite alla schedina del 13 o della Sisal, il totocalcio così largamente popolare nell’Italia del dopoguerra 1945 e per tanti anni ancora, sogno milionario della domenica sera per numerosi appassionati al campionato calcistico. Il congedo del Big Bar avvenne, con tanti amici, mercoledì 31 maggio dell’anno 2000. Big Bar è la traduzione di Grande Bar: tale è stato l’esercizio pubblico che ora si chiama Caffè Diaz.
A.B.
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