
Il Tribunale di Lecco
Che l'intenzione fosse questa pareva piuttosto evidente: dopo non aver autorizzato l'archiviazione chiesta dalla Procura, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecco Massimo Mercaldo nei giorni scorsi ha restituito al pubblico ministero Nicola Preteroti il fascicolo a carico dell'ex direttore degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi Roberto Mazzoleni disponendo nuovi approfondimenti. Sei i mesi concessi per investigare ulteriormente su due distinti filoni, aventi quali elementi di congiunzione il nome del professionista (assistito dall'avvocato Alessandro D'Addea) e "l'ambiente" della struttura residenziale per anziani di Germanedo. Nello specifico, il sostituto procuratore - servendosi della Guardia di Finanza - dovrà sciogliere il nodo relativo a supposti profili "oscuri" in relazione alle valutazioni che hanno portato ad optare per un importante ampliamento della casa di riposo nel periodo in cui l'indagato ne era il numero uno, affidando i lavori all'Impresa Carsana con la quale l'uomo, lasciato l'incarico agli Airoldi e Muzzi, ha poi intrapreso una regolare collaborazione lavorativa nonché in riferimento alla vendita di due appartamenti lasciati dal professor Gian Carlo Rumi alla Rsa e da questa poi rivenduti al genero di Mazzoleni, a poche settimane della sue dimissioni da direttore. Ad attirare l'attenzione, in riferimento a questo secondo "capitolo", oltre al legame di parentela era stato anche il prezzo di vendita considerato dalle Fiamme gialle e da alcuni esperti del settore immobiliare decisamente "concorrenziale". Andrea Carosso, marito di Anna Mazzoleni, per acquisire infatti due unità cedute dal noto scienziato lecchese mancato nel 2009 agli Istituti avrebbe sborsato "soli" 220.000 euro complessivi, pur essendo le stesse - una da 60 metri, l'altra da 70 con sottotetto - affacciate sulla centralissima via Cavour. Un "affarone" sul quale - a distanza di anni - il giudice ha imposto di non spegnere il riflettore.
A.M.