Lecco: il dirigente Lafranconi presenta le ‘linee di indirizzo’ dell’Istituto Fiocchi, oltre 1 milione di euro per un progetto laboratoriale

“Un Istituto complesso e articolato, in cui si respira una forte aria di umanità, professionalità e serietà; una scuola che merita di spiccare il volo, di ritornare a occupare un posto di tutto prestigio, per dare una spinta importante alla crescita economica e al progresso del nostro territorio, così come dell’Italia intera”.
È con queste parole, cariche di orgoglio e di una forte consapevolezza dei propri mezzi, che il neo dirigente scolastico Claudio Lafranconi definisce lo storico Istituto di Istruzione Superiore “P. A. Fiocchi”, di cui è a capo dallo scorso 1° settembre.

Il dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “P. A. Fiocchi”, Claudio Lafranconi

“Purtroppo intorno al nostro Istituto gravitano ancora numerose leggende metropolitane, dei falsi miti inevitabilmente legati alla nostra tipologia di corsi, scelti – così si pensa – da giovani ragazzi un po’ scapestrati, con poca voglia di applicarsi nello studio e nelle discipline puramente teoriche” ha affermato il professor Claudio Lafranconi, “sbarcato” al “Fiocchi” dopo precedenti esperienze professionali a Mandello del Lario, Missaglia e al compresivo Lecco 1, dove esercita ancora il ruolo di reggente.
“Nonostante i nostri problemi, comunque del tutto simili a quelli di ogni altra scuola, la nostra è una struttura con enormi potenzialità, che permette agli studenti di entrare immediatamente in contatto con il mondo del lavoro, formando allo stesso tempo cittadini e lavoratori competenti, in grado di destreggiarsi con grande flessibilità all’interno dell’organico di aziende di alto livello. Aziende che, negli ultimi anni, sono state “costrette” a ridimensionare il proprio approccio alla produzione, privilegiando il lavoro di squadra e l’interazione continua tra i dipendenti, chiamati a dimostrare una buona manualità, ma soprattutto un’ottima disponibilità alla cooperazione e all’adattamento alle esigenze contingenti dell’impresa”.

Andrea Rondinelli, responsabile dell’area didattico-tecnica, il dirigente scolastico Claudio Lafranconi, il vice-preside Giovanni Pavone

Uno degli obiettivi principali del corpo docenti dell’Istituto “Fiocchi”, quindi, è quello di formare gli studenti – compresi quelli dei corsi serali, sempre molto gettonati anche da numerosi adulti e giovani stranieri – a 360 gradi, all’interno di una scuola che può a buon diritto essere considerata una “piccola azienda” con macchinari di alta automazione, in uno spirito di forte apertura al territorio.
“A partire dal prossimo anno scolastico daremo il via al Progetto “Laboratori Territoriali per l’Occupabilità”, che intende creare una “zona di impresa simulata”, dando agli studenti l’impressione di trascorrere le loro giornate all’interno di una vera e propria azienda” ha proseguito Claudio Lafranconi.
“Si tratta di un’interessante iniziativa aperta all’intero territorio lecchese, del valore complessivo di 1 milione 200 mila euro, finanziati in buona parte dal Ministero dell’Istruzione, che metterà a nostra disposizione ben 750.000 euro, con un contributo di alcuni enti del nostro territorio, tra cui, in primis, Confindustria. Anche le stesse imprese prenderanno parte a questo Progetto, fornendoci macchinari e strumentazioni per le nostre attività in officina, con cui puntiamo a simulare concretamente il ciclo produttivo industriale: il nostro Istituto, del resto, si è sempre contraddistinto per la sua operatività laboratoriale, apprezzata e invidiata da molti. Anche se spesso questi aspetti faticano ad emergere, infatti, qui al “Fiocchi” si respira un clima di grande serietà, indispensabile nel mondo del lavoro, mitigato, però, da una sincera umanità da parte di insegnanti, assistenti e collaboratori, che dimostrano sempre una forte passione per il loro lavoro e un reale interesse alle esigenze delle persone, prima ancora che degli studenti. Si tratta di elementi fondamentali per una formazione completa, che gli stessi ragazzi (il 30% degli iscritti proviene da un precedente fallimento in un altro percorso di studi) ammettono di non avere mai trovato altrove”.
L’Istituto “P. A. Fiocchi” propone attualmente tre percorsi di studi: due di questi – quello di Istruzione Tecnica, diviso negli indirizzi di “Grafica e Comunicazione” e “Chimica”, e quello di Istruzione Professionale – permettono agli studenti di conseguire, dopo cinque anni, il diploma statale di “maturità”.

L’ingresso dell’Istituto “P. A. Fiocchi”

Un’altra opzione, invece, è quella della Formazione Professionale, che dà la possibilità di ottenere una qualifica regionale spendibile in tutta l’Unione Europea, al termine di un percorso di tre o quattro anni, a scelta dello studente.
“Sono tante le aziende che fin dai primi mesi dell’anno scolastico ci inoltrano richieste per l’assunzione di ragazzi del nostro Istituto, nonché per la formazione di tecnici specializzati da includere, in futuro, all’interno del loro organico” ha commentato Andrea Rondinelli, responsabile dell’area didattico-tecnica del “Fiocchi”.
“I dati emessi pochi giorni fa dalla Fondazione Agnelli al termine dello studio “Eduscopio” hanno sottolineato come i nostri studenti possano godere di un indice di occupazione del 77%, riuscendo a trovare un posto di lavoro stabile in circa 154 giorni, a una distanza da casa di soli 11 km. Al termine di un percorso di Istruzione Professionale, del resto, soltanto il 10% dei nostri alunni decide di proseguire il proprio cammino di studi in un corso universitario, anche se questa percentuale aumenta fino a toccare il 50% nel caso degli iscritti agli indirizzi di “Grafica e Comunicazione”, che – ci tengo a sottolineare – è pensato, al pari degli altri, direttamente in funzione dell’industria, e di “Chimica””.
Un “piccolo mondo industriale”, l’Istituto “Fiocchi” conta attualmente ben 880 alunni, intorno a cui si muovono circa 150 persone tra docenti, assistenti tecnici e collaboratori.
“Tra le tante idee che ci piacerebbe realizzare c’è anche quella di un corso serale di durata quinquennale, probabilmente a indirizzo meccanico, in aggiunta ai percorsi già attivi di Formazione Professionale” ha concluso il dirigente scolastico.
“È ancora tutto da costruire, ma si tratta di un progetto che potrebbe rivelarsi molto utile e interessante per tutto il territorio lecchese: la maggior parte degli iscritti a questa tipologia di corsi, del resto, è rappresentata da adulti e giovani stranieri, che in tal modo potrebbero sfruttare una buona occasione di integrazione e inserimento nel nostro tessuto sociale”.
Benedetta Panzeri
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