Colico: 'L'archibugiata al cardinale', il nuovo libro di Pozzi

In queste settimane verrà presentato nella biblioteca di Colico, a Lecco e a Dervio il nuovo romanzo di Roberto Pozzi, edito da Bellavite di Missaglia. Pozzi, derviese di origine, ora abitante a Colico, ha pubblicato libri etnografici, racconti e un altro romanzo. In quest'ultimo libro presenta le vicende legate al mancato attentato al card. Carlo Borromeo avvenute nel 1569.

È un libro storico?
È storico in quanto presenta personaggi e vicende veramente accadute nell'ultimo scorcio del XVI secolo. L'attentato c'è stato veramente ma il movente non è affatto chiaro. È stato quindi mio compito ricercare e costruire l'intreccio che ha portato questi frati a tentare la vita del Cardinal Borromeo del personaggio più potente nella Milano di fine 500. Gran parte di queste indagini storiche mi hanno consentito di delineare il mondo interiore dell'attentatore.
Una parte della vicenda si svolge a Milano ma una parte considerevole trova il suo ambiente nella vita dei paesi del lago: Varenna, Dervio, Corenno, Dongo e la Valle di Albano. I libro offre quindi anche uno spaccato di come si viveva a fine Cinquecento sulle sponde del Lario: la vita dei pescatori, dei barcaioli, dei preti di campagna e dei frati Umiliati che avevano aperto conventi in molti paesi del lago.

Che cosa può dire al lettore di oggi?
Anche se il libro l'ho scritto qualche anno fa, prima che venisse eletto papa Francesco; molte delle critiche all'operato di Carlo Borromeo sono le medesime che il papa di oggi farebbe a uomini di chiesa temuti e invisi, misogini e bacchettoni, che dai loro palazzi imponevano con rigore ferreo i dettami della Controriforma. Certamente Carlo non fu un pastore con l'odore delle pecore, come vuole papa Francesco, anzi è l'esatto contrario.

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