Torre de' Busi: maxi-festa per Innocentina Alborghetti, la prima centenaria del paese

Non è stata solo una semplice festa: l'intera comunità di Torre de' Busi quest'oggi ha voluto abbracciare "nonna" Innocentina Alborghetti che ha compiuto la bellezza di 100 anni, diventando la prima donna nel Comune a tagliare il traguardo del secolo di vita.

Innocentina Alborghetti

Autorità e associazioni intervenute

Innocentina con il sindaco Eleonora Ninkovic e don Roberto Trussardi

Per questo in tanti le hanno fatto una grande sorpresa, festeggiando insieme a lei e ai 3 figli questa giornata davvero indimenticabile: c'erano il sindaco Eleonora Ninkovic con l'assessore Rosa Maria Angela e i consiglieri, don Roberto Trussardi, il gruppo Alpini, la Pro Loco, la rappresentanza di Aido e Avis, l'amministratore di Hidrogest Marco Donadoni, la Protezione Civili. E c'erano soprattutto anche tanti bambini della scuola primaria e del catechismo che hanno letteralmente invaso il salotto per cantare a Innocentina "tanti auguri".

La festa è iniziata con il suono delle campane della chiesetta di San Defendente (suonate anche dal primo cittadino in persona). Il gruppo ha così raggiunto la vicina casa di nonna Innocentina che di certo non si aspettava una cerimonia così calorosa: "siamo stati davvero sorpresi: il Sindaco ci aveva avvisato che avrebbe voluto fare un momento di festa con la comunità ma di certo non immaginavamo così tanti invitati: è stato un regalo bellissimo" ha commentato Angelo, uno dei tre figli della centenaria.

Innocentina è nata a Torre de' Busi - più precisamente a San Gottardo - esattamente 100 anni fa, il 12 novembre 1916, ultima di una famiglia numerosa.
Poco prima della seconda guerra mondiale, si è trasferita a Calolzio - frazione San Michele -  e nel 1943 ha sposato Arialdo Bonanomi di Monte Marenzo: il ragazzo era entrato da anni nell'esercito ma proprio il matrimonio ha evitato che fosse costretto a partire per la disastrosa campagna di Russia.

Con il marito, la festeggiata, prima ha vissuto a Monte e poi ancora a Calolzio, dove è rimasta per gran parte della sua vita, mandando avanti con tanta energia e determinazione la famiglia, facendo crescere i figlioli Giuseppina, Giampietro e Angelo. Oggi abita invece a Favirano con quest'ultimo, conosciutissimo in tutto il circondario (ma non solo) per le sue bellissime sculture di legno, esposte in varie mostre.
Oltre ai figli, le fanno compagnia anche 6 nipoti e ben 10 bisnipoti. "Mia madre è una donna energica e determinata, che ha sempre lavorato tanto per la famiglia e per noi figli visto che spesso nostro padre era via per lavoro. Ma allo stesso tempo è molto dolce e comprensiva, soprattutto con i bambini" ha continuato ancora Angelo. "Fino all'anno scorso era parecchio in forma: ora certamente l'età si fa sentire ma siamo fortunati a poter stare con lei per così tanto tempo".

Ognuno dei partecipanti ha portato un regalo a Innocentina: libri, fiori e coloratissimi disegni fatti dai bambini.
Il sindaco Eleonora Ninkovic ha consegnato alla nonnina un quadro e un attestato per celebrare questo importante momento. "Abbiamo voluto festeggiare come si deve la dolcissima nonna, prima centenaria "torrebusina", patrimonio di tradizioni, di valori culturali e civili che rappresentano per tutti i giovani e per tutti noi un modello da seguire. La sua è stata una lunga vita, vissuta con grande fede e con dedizione alla famiglia, superando momenti non sempre facili" è stato il messaggio portato dal primo cittadino. "Pensando ai suoi 100 anni mi emoziono: ha vissuto le vicende tristi e felici di un secolo della nostra storia. Ha visto due terzi dei 150 anni dell'unità d'Italia, ha vissuto gli anni della prima e delle seconda guerra mondiale, conoscendone le brutture e le sofferenze, anni che hanno chiesto fatiche e sacrifici per crescere la famiglia. Oggi è ricambiata dall'amore e dalle cure dei suoi cari e trasmette ai suoi giovani i suoi valori; è per tutti noi un esempio di vita, la sua "lunga giovinezza" un motivo di compiacimento per tutta la nostra comunità: auguriamo di poter continuare a scaldare a lungo il cuore di chi le vuole bene e - come si dice in queste occasioni - cento di questi giorni!" Ovviamente non poteva mancare nemmeno la torta con un brindisi.
Paolo Valsecchi
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