Lecco: taglio del nastro per 'CasAmica Francesco e Antonio', housing sociale per malati

Uno spazio confortevole, dignitoso ed accogliente, in grado di donare alle persone che necessitano di aiuto nel tempo della malattia un'ospitalità sensibile e particolarmente attenta all'aspetto della condivisione: sono questi i valori portanti di 'CasAmica Onlus', storica realtà milanese impegnata da trent'anni nel sostegno dei malati lontano da casa, e che quest'oggi ha inaugurato proprio nel lecchese, con il tradizionale taglio del nastro, la nuova 'CasAmica Francesco e Antonio'.

L'importante progetto, che ha preso ufficialmente il via a Lecco nel dicembre 2015, è stato presentato in mattinata presso la Camera di Commercio alla presenza di tutti i partner che sostengono la lungimirante iniziativa, e quindi il Comune, le varie realtà di cura del territorio, la Fondazione Comunitaria di Lecco, la comunità ecclesiale e le altre organizzazioni del terzo settore.

Il taglio del nastro

"Inaugurare è vivere un gesto solenne" ha detto in apertura Giovanni Sala, responsabile di CasaAmica di Lecco. "CasAmica non è solo una struttura bensì un luogo di relazioni, una vera e propria famiglia per tutte quelle persone che arrivano nel lecchese per motivi di salute e devono affrontare una lunga riabilitazione lontano dai loro affetti, soggetti fragili perché in condizione di privazione della propria autonomia", ha spiegato.
Con 30 anni di storia alle spalle, il progetto avviato nel 1986 da Lucia Cagnacci e dal marito Ing. Vincenzo Vedani, giunge quindi sul nostro territorio con un ricco bagaglio di vissuti e di esperienze desinati ad arricchire la nostra rete dei servizi: "La motivazione che ha portato alla nascita di CasaAmica si lega alla cultura dell'interesse verso il prossimo" ha detto l'ing. Vedani. "Trattare il malato con attenzione, ascolto ed umanità sono gli obiettivi ultimi del progetto".

Alcuni degli intervenuti alla presentazione


Ad applaudire ed accogliere con entusiasmo l'iniziativa degli amici milanesi, il sindaco Virginio Brivio: "sono felice di accogliere una nuova realtà sul territorio. Anche noi abbiamo bisogno di creare nuove alleanze" ha detto il primo cittadino mettendo subito in guardia da eventuali 'gelosie' campanilistiche: "Trattasi di un connubio nel mondo della solidarietà di indiscutibile valore, e invito le associazioni lecchesi a non considerarlo come un'invasione di campo, ma al contrario come una grande opportunità di crescita. Non usiamo il campanile per vedere solo cosa ci sta sotto, ma per guardare un po' più lontano".
La 'CasaAmica Francesco e Antonio', intitolata a due giovani scomparsi prematuramente, ha trovato quindi ubicazione nella struttura situata in via della Rovinata 37, a Germanedo (Lecco), in una zona ideale per la vicinanza con l'Ospedale Manzoni e la Nostra Famiglia, non distante dall'imbocco della ss36 e quindi in un punto strategicamente adatto per i collegamenti con le maggiori strutture strutture sanitarie della zona. 18, in totale, è il numero delle sue camere (dotate nella maggior parte dei casi di bagno privato), e poi la cucina attrezzata, il soggiorno, la lavanderia, la grande terrazza e la sala per le attività ricreative: tutti gli ambienti che la compongono sono pensati per essere facilmente accessibili alle persone con ridotta mobilità e per stimolare uno stile di vita comunitario. "Un posto che permette alle persone malate, assieme a famigliari e volontari, di affrontare con rinnovato coraggio e maggiore dignità la dura esperienza della malattia", ha riflettuto l'arch. Guido Stefanoni alla luce di questi primi 3 anni di 'esperienza lecchese', a partire da quel 22 ottobre del 2013, giorno del primo sopralluogo all'edificio.

La struttura

La semplice e allo stesso tempo straordinaria storia di speranza che casaAmica porta vanti, è stata resa possibile grazie al coinvolgimento con la rete sociale e istituzionale del territorio che la ospita: "una singolare esperienza di filantropia" l'ha definito il Dott.Mario Romano Negri, della Fondazione Comunitaria del lecchese. "Il suo punto di forza di CasAmica è quello di avvalersi del cosiddetto volontariato motivazionale: i volontari, adeguatamente formati ed appassionati, hanno il pregio di abbattere fortemente i costi regalando allo stesso tempo un evidente sovrappiù di capacità e competenze relazionali".
Dopo di lui, il Dott. Pietro Riva, a nome di Ats Brianza."Guardare ad un futuro diverso è il cuore di un'iniziativa come questa che nasce da esigenze importanti: il nostro territorio può infatti contare su realtà di assoluta eccellenza che fanno registrare circa 45.000 ricoveri ogni anno, di cui più del 15% vengono da fuori regione. Sono loro i soggetti che beneficeranno di questo servizio in tutte le sue potenzialità".

E alla sfida di CasAmica nel tempo, ha guardato il Dott.Angelo Vertemati, di SO.LE.VOL.: "l'isolamento e la solitudine delle persone, malate o anziane, sono le nuove povertà, ma CasAmica ha acceso in loro una nuova speranza: la vera sfida, d'ora in avanti, sarà la continuità"
Infine, prima di dirigersi in via alla Rovinata per lasciare spazio alla festa con il taglio del nastro e il successivo rinfresco organizzato dal Gruppo Alpini Monte Resegone - Belledo, è stato il turno del Dott. Stefano Gastaldi, direttore di Casa Amica: "Il cammino trentennale di CasAmica ha condotto a importanti consapevolezze, che portiamo con noi qui a Lecco: CasAmica è Housing sociale, è abitare temporaneo ma comunque 'abitare', inteso come spazio di riconoscimento, di scoperta o riscoperta dell'umanità della persona malata", ha riflettuto il direttore. "Siamo giunti qua con l'intenzione di accogliere, e siamo stati a nostra volta accolti a braccia aperte: un grazie di cuore agli amici di Lecco", ha concluso.
G.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.