Banca Lecchese: il confronto prosegue, attese risposte sul futuro dei dipendenti

Questa l’ipotesi con cui si è aperto, nella giornata di oggi, l’incontro con le rappresentanze sindacali (Federazione Autonoma Bancari Italiani, Cisl e Uil) in merito al futuro dei dipendenti (24 distribuiti tra Oggiono, Merate, Lecco, Bergamo e Monza, cui si aggiungono altri 6 in forza presso gli uffici lecchesi), a seguito della chiusura delle filiali per riconvertire l’attività nella “Banca Progetto” con polo operativo su Roma e Milano, come indicato dalla Oaktree Capital Management.
Una “provocazione”, come l’ha definita il coordinatore provinciale del sindacato autonomo Fabi Luca Dell’Oro, cui è stato riposto con richieste precise nell’ottica della tutela dei dipendenti.
“Abbiamo indicato chiaramente la necessità di prevedere Milano come possibile nuova destinazione per i lavoratori, vista la maggiore vicinanza al nostro territorio. Vogliamo conoscere le condizioni alla base di un eventuale spostamento su Roma, che non ci sono state dettagliate, e se sia prevista una “buonuscita” in caso i dipendenti non accettino le nuove condizioni dettate dalla proprietà” ha spiegato Dell’Oro, presente con il segretario nazionale Fabi Attilio Granelli. “In caso di perdita del lavoro, è previsto per questa categoria un “assegno emergenziale” (lo “straordinario” non è applicabile poiché si tratta di persone giovani, non vicine alla pensione) pari al 60-80% dello stipendio a seconda delle retribuzioni, per la durata di 24 mesi. Su questo aspetto, e sulle prospettive future per chi tuttora lavora nelle filiali – che dovrebbero chiudere entro la fine dell’anno – verterà il confronto sindacale nel corso delle prossime settimane”.
Un nuovo incontro è in programma per l’inizio del mese di novembre, data in cui – questo è l’auspicio dei funzionari sindacali – si potranno avere risposte più precise sul futuro dei dipendenti.
