Lecco perduta/25: il giro dei rifugi SEL con la ''6770''

La seconda domenica di settembre, solitamente, prendeva avvio la marcia dei 4 rifugi SEL, con primo traguardo al Grassi presso il Passo di Camisolo. Tornava, così, sui sentieri dei monti lecchesi, con la stagione autunnale, la classica scarpinata che mobilitava i selini in una complessiva ascesa a quota 6770, somma altimetrica dei vari rifugi. La tradizione si è spenta da qualche stagione, ed anche quest’anno non si ripeterà.
Varata nel dopoguerra 1945, per rilanciare le “capanne” devastate dalla guerra e favorire l’opera di ricostruzione la “Quattro rifugi” ha retto un lungo arco di tempo, dove anche l’escursionismo, l’alpinismo ha mutato moda ed abitudini. Dopo la prima tappa al Grassi del Camisolo, vi erano le successive al rifugio Azzoni sul Resegone, ed al Sassi Castelli ai Piani di Artavaggio. L’appuntamento finale era per la prima domenica di novembre al Rocca Locatelli dei Piani Resinelli, primo rifugio sociale nel lontano 1908.

Il piatto di ceramica dipinto a mano con lo stemma della SEL, per i 50 anni della marcia dei quattro rifugi

Qualche partecipante arrivava al Rocca Locatelli lungo il vecchio e ripido sentiero della Calolden, risentendo il brivido degli anni verdi. Il tracciato veniva preso presso il ponticello di Pomedo, sopra Laorca, che saliva subito nella fenditura della valle selvaggia, all’ombra delle Grigne. La scarpinata cadenzata dalla salita sui sassi sembrava strappare dalle gallerie cadenti delle vecchie miniere le ombre sotterranee. Le brume di autunno, quasi incollate a strisce sulla roccia, le foglie gialle cadute sul sentieri rendevano ai selini memoria del vecchio escursionismo
C’era un fascino sempre nuovo, tracciato dai pionieri dell’alpinismo nei mille colori dei boschi d’autunno. La “Quattro rifugi” è stata cara al compianto presidente Stefano Giudici che, in occasione delle edizioni del 50°, intorno al 1993, volle realizzare un piatto di ceramica dipinto a mano con lo stemma sociale. Era il riconoscimento per gli indomiti, per gli arditi, come furono quelli dell’edizione dell’anno 1993, quando il maltempo avversò ogni passeggiata domenicale. Il numero dei partecipanti si ridusse, così, a soli 36, premiati al rifugio Rocca Locatelli. Tra i premiati spiccava l’over 80 Giovanni Giovenzana, presidente dell’Alpina Stoppani, ed il maestro Giuseppe Colombo, minore di qualche anno e recentemente scomparso alla soglia dei 100 anni. Sono stati sempre presenti ed hanno trascinato con il loro esempio la salita dei giovani nel corso di un autunno eccezionalmente piovoso.
Perché è scomparsa la “6770”, così cara a tanti selini, è stato chiesto all’ex presidente Giovanni Bonfanti, classe 1930. “Perché – ha risposto Bonfanti – anche la SEL sente la carenza di adesioni giovanili e la “6770” era rimasta la marcia della vecchia guardia, con ricordi di una gioventù che non c’era più”.

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