Esino Lario: dopo Wikimania nuovo impulso per il turismo

Esino non vuole essere dimenticato, dopo il successo internazionale di Wikimania. La manifestazione, come è noto, ha portato collaboratori di Wikipedia provenienti da tutti il mondo. Ora il Comune alto lariano si dichiara disponibile ad ospitare altri eventi di prestigio. Ha chiesto la collaborazione della Regione Lombardia, che è giunta ad Esino con una delegazione di massimo livello, formata dal presidente Roberto Maroni, dall’assessore allo sport Antonio Rossi e dal sottosegretario agli enti locali, Daniele Nava, che è stato vice sindaco di Lecco e presidente dell’Amministrazione Provinciale lecchese. Scopo della riunione è stato quello di studiare nuove iniziative per fa conoscere ulteriormente questa bella zona del lecchese e del Lario.

Panorama e stemma del Comune di Esino Lario

Le vicende storiche, comunque, ricordano che il turismo ad Esino Lario ha radici antiche. Un primo visitatore è stato il famoso abate geologo Antonio Stoppani. L’autore de “Il Bel Paese” studiò ad Esino il fenomeno delle pietrificazioni con pesci fossili. E’ ricordato con un bronzo sulla facciata della chiesa parrocchiale di San Vittore. Un altro marmo ricorda Achille Ratti, il Pontefice Pio XI, nativo di Desio. La lapide rammenta i soggiorni nella vicina canonica, dal 1883 al 1913, quando Ratti saliva verso le Grigne, nella sua grande passione per la montagna, ed era prefetto della prestigiosa Biblioteca Ambrosiana di Milano, prima di essere arcivescovo della metropoli lombarda e poi Sommo Pontefice.
Ad Esino Lario era di casa, durante le vacanze, anche lo scultore di Antonio Stoppani, quel Michele Vedani, di Milano, che ha realizzato la statua del monumento sul lungolago lecchese nel 1927. Esino deve a Michele Vedani la monumentale Via Crucis in bronzo (1939-1940) che si allunga sul viale verso la parrocchiale di San Vittore. Michele Vedani considerava Esino la sua seconda casa e dalla sua villa raggiungeva il vicino albergo Monte Codeno, avviato nel 1869, quando una fonte di “acqua ferruginosa” venne scoperta sulla vecchia mulattiera da Esino al Cainallo.
Nel sacrario di Esino riposa il generale Enrico Mino, comandante dell’Arma dei Carabinieri caduto in missione di volo nel 1977, in Calabria. Mino era nato ad Esino nel 1915, figlio del medico condotto ed aveva sempre mantenuto solidi legami con il paese natale, dove tornò anche da comandante della Benemerita.

Il bronzo dedicato all’abate geologo Antonio Stoppani e quello dedicato al Pontefice Pio XI, il cardinale Achille Ratti, nativo di Desio


Nella conca del Cainallo, nel luglio 1969 si tenne la 18^ Festa Nazionale della Montagna per l’Italia settentrionale. Fu un grande evento che coinvolse tutte le vicine valli, dalla Valsassina alla Valvarrone, ed anche oltre. Venne scritto “la 18^ Festa della Montagna consente alle popolazioni delle vallate delle province di Bergamo e di Como di stringersi nuovamente la mano e la manifestazione assume, quindi, il valore di un avvenimento storico”. Particolare contributo venne dato dal Corpo Forestale dello Stato, che portò nella zona anche un reparto di allievi guardie della scuola forestale. La Festa della Montagna del 1969 avvenne tre anni dopo l’inaugurazione (1966) della prima Sagra delle Sagre nel territorio comunale di Pasturo. Il taglio del nastro venne effettuato dall’ing. Pietro Pensa, sindaco di Esino e presidente della Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera. Pietro Pensa, che come sindaco realizzò grande infrastrutture, è ricordato anche come autore di romanzi e di pubblicazioni di storia locale. Era nato ad Esino nel 1906; è scomparso a Bellano nel 1996.
Il paesaggio e la quiete di Esino sono stati apprezzato per decenni anche dalla famiglia Gilera di Arcore, la nota casa motociclistica dei tanti “duelli” con la Moto Guzzi di Mandello Lario.
Sono appunti storici che meritano di essere ricordati, mentre dopo Wikimania il turismo del futuro per Esino si tinge di speranza, come il verde limpido dei suoi prati e dei suoi boschi.
A.B.
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