Lecco perduta/7: l'odierna via Cavour era la Contrada Larga

C’era la Contrada Larga, così carica di storia, che è divenuta la via Cavour. L’attuale tracciato appare per la prima volta, in forma ufficiale, nella “pianta” di Lecco del 1830: la Contrada Larga sale da piazza della Fiera (oggi Garibaldi) e raggiunge l’incrocio con Santa Marta (oggi via Mascari); non esiste ancora nella mappa l’attuale via Cairoli, ed appena oltre il bivio di Contrada Santa Marta la strada si trova in mezzo ai prati. Il percorso della Contrada Larga si allunga poi, in salita, nelle attuali via Volta, largo Montenero, via Grassi, Col di Lana, Pasubio, Stelvio: è la strada alla Valtellina, che raggiunge il poggio di Santo Stefano. Ha poi ha inizio la discesa verso il lungo lago in località Pradello, dove è sorta nel 1960 l’Orsa Maggiore. Il tratto sotto il monte San Martino di via Stelvio, nella parte sopra il Bersaglio e nella zona detta “Case del sole”, è stato cancellato dalla tragica frana del febbraio 1969 e dai lavori per costruire il gigantesco vallo paramassi.


    La Contrada Larga è stata la via principale del borgo, prima, e della città, poi. Nel 1852, all’angolo con Santa Marta, trova sede il municipio. Nelle vicinanze c’è l’Albergo del Falco, frequentatissimo da viaggiatori e mercanti. Nel 1856 apre i battenti la prima stazione telegrafica. Nella Contrada Larga si intensificano le botteghe, i locali pubblici, gli stallazzi e le attività artigianali. Si può notare ancora, nel tratto inferiore dell’attuale via Cavour, il curioso rientro a semicerchio della cortina di case, quasi un “gomito”, imposto dal Comune di Lecco con le licenze edilizie, per facilitare la curva di rientro delle diligenze nel deposito detto Albergo del Leunzin.
A.B.
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