Lecco: Poste, disservizi per la consegna. ''Salta'' la visita di Virginio Brivio al CDM
Si sarebbe dovuta svolgere nella mattinata di oggi, venerdì 24 giugno, una “visita” presso il centro di smistamento di Poste italiane di Via Alfonso Lamarmora a Lecco da parte del sindaco Virginio Brivio, unitamente al funzionario Slc Cgil Fabio Gerosa, il segretario generale Wolfango Pirelli e la Rsu Ciro Nigriello.
Nonostante si trattasse di un appuntamento annunciato, il responsabile Antonio Bianco non era in sede e, come comunicato dalla referente del servizio qualità Alfonsina Avella, non è stato pertanto possibile procedere all’approfondimento sulle modalità operative della struttura.
La nuova modalità organizzativa ha creato non pochi disagi sia ai lavoratori che ai privati cittadini e aziende.
“Il numero dei portalettere è stato notevolmente ridotto, il territorio suddiviso in 13 macrozone in cui devono recarsi a giorni alterni” ha spiegato la Rsu Ciro Nigriello. “L’orario di lavoro è cambiato, “ritardato” dalle 8.30 alle 16.00, con la conseguenza che negli uffici e aziende si passa quando sono chiusi, e non disponendo molti di una cassetta esterna la posta torna indietro e le persone sono costrette a venire qui per le raccomandate. Tutto ciò crea stress e disagio per i lavoratori, qui sono una quarantina, la maggior parte dei quali portalettere”.
Sono 450 circa i dipendenti di Poste italiane presenti nel lecchese, tra coloro che sono impiegati per il recapito e chi invece lavora nei diversi uffici.
Una serie di disservizi che anche il primo cittadino non ha mancato di sottolineare. “Oggi il problema non riguarda più come in passato la possibile chiusura o riduzione di apertura delle sedi, ma l’organizzazione interna del lavoro. La variazione degli orari e la consegna a giorni alterni sta creando disagi a privati e aziende, non è accettabile in una città capoluogo di Provincia. Quello di oggi è solo il primo contatto con la realtà lavorativa lecchese, sarà necessario promuovere un ulteriore approfondimento, in un settore in cui la direzione regionale ha un peso importante” ha spiegato Virginio Brivio.
Nel frattempo prosegue la raccolta firme promossa sul territorio da parte della Cgil per chiedere il ritorno alla distribuzione della posta quotidianamente, dal lunedì al venerdì.
Nonostante si trattasse di un appuntamento annunciato, il responsabile Antonio Bianco non era in sede e, come comunicato dalla referente del servizio qualità Alfonsina Avella, non è stato pertanto possibile procedere all’approfondimento sulle modalità operative della struttura.
Il centro di smistamento di Via Lamarmora
A partire al 1° giugno presso il centro di smistamento lecchese ha preso il via la “sperimentazione” relativa al recapito della posta a giorni alterni, un provvedimento attuato al Centro primario di distribuzione di Merate con le stesse tempistiche, al CPD di Barzanò dal 13 giugno e in quello di Valmadrera a partire da oggi.La nuova modalità organizzativa ha creato non pochi disagi sia ai lavoratori che ai privati cittadini e aziende.
“Il numero dei portalettere è stato notevolmente ridotto, il territorio suddiviso in 13 macrozone in cui devono recarsi a giorni alterni” ha spiegato la Rsu Ciro Nigriello. “L’orario di lavoro è cambiato, “ritardato” dalle 8.30 alle 16.00, con la conseguenza che negli uffici e aziende si passa quando sono chiusi, e non disponendo molti di una cassetta esterna la posta torna indietro e le persone sono costrette a venire qui per le raccomandate. Tutto ciò crea stress e disagio per i lavoratori, qui sono una quarantina, la maggior parte dei quali portalettere”.
Sono 450 circa i dipendenti di Poste italiane presenti nel lecchese, tra coloro che sono impiegati per il recapito e chi invece lavora nei diversi uffici.
Da sinistra Fabio Gerosa, Ciro Nigriello, il consigliere comunale Roberto Nigriello, il sindaco Virginio Brivio
“I prepensionamenti non sono stati “rimpiazzati” e la conseguenza è che l’età dei lavoratori si alza. Il servizio non è efficiente, lo sportello per la posta inesitata (non consegnata) qui a Lecco dispone di un solo operatore, che non ha disponibilità di cassa” ha spiegato Fabio Gerosa.Una serie di disservizi che anche il primo cittadino non ha mancato di sottolineare. “Oggi il problema non riguarda più come in passato la possibile chiusura o riduzione di apertura delle sedi, ma l’organizzazione interna del lavoro. La variazione degli orari e la consegna a giorni alterni sta creando disagi a privati e aziende, non è accettabile in una città capoluogo di Provincia. Quello di oggi è solo il primo contatto con la realtà lavorativa lecchese, sarà necessario promuovere un ulteriore approfondimento, in un settore in cui la direzione regionale ha un peso importante” ha spiegato Virginio Brivio.
Ciro Nigriello, Wolfango Pirelli, Fabio Gerosa, Virginio Brivio
Il “contatto” previsto per stamane (era atteso anche l’onorevole Gian Mario Fragomeli) non ha però avuto luogo, stante l’assenza del responsabile. “Nonostante il preavviso non è stato possibile confrontarci sul tema, promuoveremo una richiesta a livello istituzionale per denunciare la situazione in cui operano i lavoratori” ha spiegato Wolfango Pirelli.Nel frattempo prosegue la raccolta firme promossa sul territorio da parte della Cgil per chiedere il ritorno alla distribuzione della posta quotidianamente, dal lunedì al venerdì.