Colico: il Forte di Montecchio Nord sogna di diventare patrimonio mondiale Unesco

Il Forte di Montecchio Nord si candida per diventare Patrimonio Unesco dell'Umanità: lo ha annunciato quest'oggi il sottosegretario regionale - ed ex sindaco di Colico - Ugo Parolo: "stiamo lavorando ad un grande progetto che coinvolge anche il Veneto, le province di Trento e Bolzano, l'Austria e la Slovenia per promuovere presso l'Unesco i luoghi della Grande Guerra. Un progetto che ha ottime possibilità di riuscita, e ovviamente il Montecchio Nord sarà all'interno della lista che sarà presentata".

Raffaele Grega, Flavio Polano, Lilliana Baccari, Ugo Parolo, il capo di Stato Maggiore della
Lombardia Corrado Serto, il ten. col. Rocco Italiano, Beatrice Bentivoglio Ravasio

Il forte di Colico ha tutte le carte in regola per giocare da titolare in questa importante: è infatti la fortezza della prima guerra mondiale meglio conservata in Italia e in Europa.
Un capolavoro dell'ingegneria militare che, a più di 100 anni dalla sua costruzione tra il 1912 ed il 1914, continua a presidiare l'alto lago con i suoi 4 enormi cannoni 149mm Schneider, "pronti" a sparare - in caso di invasione dell'Austria-Ungheria - fino a 14 chilometri di distanza per bloccare il nemico.


Un gioiello affidato dal 2009 Museo della Guerra Bianca di Temù (BS) che ha saputo rilanciare anche dal punto di vista turistico-ricettivo (oltre che storico e culturale), toccando la cifra record di 15.000 visitatori all'anno (prima dell'arrivo di "Temù" erano 2000): appassionati, scolaresche, cittadini ma anche numerosi turisti stranieri.

Stefano Cassinelli, il capo di Stato Maggiore della Lombardia Corrado Serto, il tenente colonnello
Andrea Perugini, capo sezione pubblica informazione Comando Miltare dell'Esercito Lombardia

Il prefetto Baccari con Corrado Serto

Proprio quest'oggi tra le antiche mura corazzate si è tenuta la cerimonia ufficiale per presentare la fine dei lavori di restauro delle grandi cupole in acciaio.
Progettate per poter ruotare di 360°, gli ingranaggi con il tempo e l'abbandono si erano completamenti bloccati: oggi - dopo un lungo, paziente e complesso lavoro di risistemazione - 3 delle 4 torri sono tornate di nuovo a girare.
Gli esperti del Museo, anche grazie a un finanziamento di 50.000 euro di Regione Lombardia, hanno infatti completamente sistemato il complesso sistema che permetteva ai soldati di spostare con una semplice manovella a mano le cupole. Un vera opera d'arte di ingegneria meccanica: basti pensare che ogni cupola è spessa 16 centimetri e poteva essere facilmente orientata da un singolo soldato.
"La fortuna di questa struttura è stata quella di essere rimasta a lungo utilizzata, persino dopo la seconda guerra mondiale come polveriera dell'Esercito, e in questo modo non ha subito le spogliazioni che invece sono toccate alle altre fortezze costruite dal Regno d'Italia a difesa della Frontiera Nord" ha spiegato il direttore tecnico del Museo. "Ma dopo 100 anni ha bisogno comunque di qualche cura: il finanziamento regionale ci è servito per un'analisi dettagliata della struttura e per il lungo lavoro di restauro di movimentazione: pensavano di far tornare a muovere due delle 4 torri, invece siamo riusciti a sistemarne tre".

Ugo Parolo e Walter Belotti

Con una ulteriore novità, arrivata proprio in questi giorni: una tecnologica App per smartphone che permetterà ai visitatori di poter implementare l'esperienza della visita accompagnata potendo accedere a foto, video e materiali multimediali nei vari locali. "I contenuti sono disponibili in 8 lingue diverse, per poter venire incontro alle esigenze dei visitatori stranieri, sempre più numerosi".
Presenti alla cerimonia il prefetto Lilliana Baccari, il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia Ugo Parolo, il capo di Stato Maggiore della Lombardia Corrado Serto, il tenente colonnello Andrea Perugini, capo sezione pubblica informazione Comando Miltare dell'Esercito Lombardia, Beatrice Bentivoglio Ravasio responsabile ufficio tutela del Segretariato regionale del Ministero dei Beni Culturali, il presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano, il comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri Rocco Italiano, il sindaco di Colico Raffaele Grega, il sindaco di Mandello del Lario Riccardo Fasoli, il sindaco di Bellano Roberto Santalucia. Ad accogliere gli illustri ospiti il responsabile dei Forti di Colico Stefano Cassinelli, il direttore del Museo della Guerra Bianca Jon Cerruti e il presidente del Museo della Guerra Bianca Walter Belotti.

Corrado Serto e Walter Belotti

Ugo Parolo, Lilliana Baccari e Corrado Serto

Le autorità hanno potuto visitare la struttura, che fino al 15 maggio ospiterà  'La Grande Guerra. Fede e Valore', curata da Esercito Italiano e Prefetture.
Le sfide per il Forte Montecchio, per il responsabile Stefano Cassinelli e per la sua squadra non sono finite. E ora all'orizzonte si affaccia la possibilità di essere riconosciuto come Patrimonio mondiale dell'Umanità da parte di Unesco. La strada è lunga, l'obiettivo è ambizioso e il progetto sta muovendo ora solo i primi passi ma il Forte ha tutte le carte in tavola per vincere anche questa "battaglia".

A Civate la basilica romanica di San Pietro al Monte sta riuscendo nell'obiettivo di diventare il primo bene Unesco della Provincia. E dopo toccherebbe al Forte di Colico.
P.V.
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