Lecco: 50 anni fa si inaugurava il Centro sportivo del ''Bione''
Sono passati cinquant’anni da quel 9 aprile 1966, quando veniva inaugurato il Centro Sportivo comunale del Bione, da tempo atteso. Il primo progetto era stato presentato nel 1953, in occasione della 6^ Quinquennale, rassegna dell’industria e del lavoro lecchesi, che si teneva ogni lustro.
Il progetto di un grande centro al Bione prevedeva anche un settore da destinare a sede della Quinquennale e già si indicava la data di realizzazione di un progetto: entro i prossimi cinque anni, cioè 1958. Poi, come noto, l’ultima edizione della Quinquennale fu quella del 1953. Il primo progetto degli impianti sportivi al Bione prevedeva un mega centro e si deve all’ing. Nino Cugnasca, lecchese residente in via Cavour, sindaco di Introbio negli anni ’60, scomparso nel 1998.
Il progetto del Bione realizzato dal Comune di Lecco, con le prime strutture funzionanti nella primavera 1966, aveva un riferimento molto limitato al progetto Cugnasca, che prevedeva anche un nuovo stadio di calcio, la piscina coperta, piste di atletica e la nuova struttura agonistica della Canottieri Lecco (compreso il campo di regata), lasciando solo la sede sociale presso lo storico stabile di via Nullo, sul lungolago.
Il basket lecchese viveva una primavera di grande entusiasmo, grazie ai giovani del prof. Salvatore Puglisi. La compagine lecchese militava nel campionato di prima divisione e vedeva in larga parte studenti delle medie superiori. Gli allenamenti si svolgevano due volte alla settimana nella palestra di via Rivolta al Caleotto. Il nuovo centro del Bione presentava un campo di calcio, la pista di atletica leggera, il campo di pallacanestro, la pista di pattinaggio a rotelle, gli spogliatoi, la segreteria e servizi vari, nonché l’abitazione del custode.
La riunione di atletica leggera, che ebbe la collaborazione del Comitato regionale della FIDAL, si svolse in un pomeriggio di sole primaverile e grande pubblico assiepò le tribune del Bione e gli spazi vicini alle piste di atletica. Venne ricordato anche il campione italiano di velocità Ezio Bertoletti, prematuramente scomparso, che era stato azzurro trent’anni prima, e che aveva anche ricoperto nell’immediato dopoguerra ‘45 la carica di segretario del Calcio Lecco.
Il taglio del nastro tricolore all’inaugurazione del centro sportivo comunale del Bionel
Il pubblico sulle tribune durante la riunione di atletica leggera
La Quinquennale del 1953 era ospitata nell’istituto Badoni al Caleotto ed occupava anche l’area del campo sportivo Elip, dove oggi sorge la Petrolcarbo. In quell’edizione la Quinquennale aveva raggiunto il numero di 323 espositori, rispetto ai 311 del 1948 o ai 141 della prima edizione del 1922. Necessitavano spazi e strutture più idonee rispetto all’occupazione di un complesso scolastico, con tutte le conseguenze ed i limiti del caso.Il progetto di un grande centro al Bione prevedeva anche un settore da destinare a sede della Quinquennale e già si indicava la data di realizzazione di un progetto: entro i prossimi cinque anni, cioè 1958. Poi, come noto, l’ultima edizione della Quinquennale fu quella del 1953. Il primo progetto degli impianti sportivi al Bione prevedeva un mega centro e si deve all’ing. Nino Cugnasca, lecchese residente in via Cavour, sindaco di Introbio negli anni ’60, scomparso nel 1998.
Il progetto del Bione realizzato dal Comune di Lecco, con le prime strutture funzionanti nella primavera 1966, aveva un riferimento molto limitato al progetto Cugnasca, che prevedeva anche un nuovo stadio di calcio, la piscina coperta, piste di atletica e la nuova struttura agonistica della Canottieri Lecco (compreso il campo di regata), lasciando solo la sede sociale presso lo storico stabile di via Nullo, sul lungolago.
La partita inaugurale dell’impianto di pallacanestro
Sergio Ottolina (al centro), primatista europeo e più volte campione italiano,
tra il sindaco Alessandro Rusconi e l’assessore allo sport Renato Corbetta
Il basket lecchese viveva una primavera di grande entusiasmo, grazie ai giovani del prof. Salvatore Puglisi. La compagine lecchese militava nel campionato di prima divisione e vedeva in larga parte studenti delle medie superiori. Gli allenamenti si svolgevano due volte alla settimana nella palestra di via Rivolta al Caleotto. Il nuovo centro del Bione presentava un campo di calcio, la pista di atletica leggera, il campo di pallacanestro, la pista di pattinaggio a rotelle, gli spogliatoi, la segreteria e servizi vari, nonché l’abitazione del custode.
Il lecchese Alberto Agostoni (in maglia bianca sul podio) durante la premiazione effettuata dall’assessore Antonio Maggi
Un momento della gara ad ostacoli sulla pista del Bione
Il complesso verrà ampliato negli anni seguenti, in particolare nel 1977, con l’inaugurazione della piscina coperta. Veramente importante fu la riunione di atletica leggera, organizzata dal Comune, tramite l’assessorato allo sport guidato da Renato Corbetta. Vi presero parte atleti di livello nazionale. SI svolse l’11 aprile 1966, due giorni dopo l’inaugurazione. Gareggiò anche l’azzurro lecchese Alberto Agostoni, che era in forza al gruppo sportivo Aeronautica Militare, con la staffetta 4x100. Ospite d’onore fu Sergio Ottolina, che aveva allora 24 anni, era residente a Lentate sul Seveso, primatista europeo sui 200 metri, più volte campione italiano nei 100 e 200 metri.La riunione di atletica leggera, che ebbe la collaborazione del Comitato regionale della FIDAL, si svolse in un pomeriggio di sole primaverile e grande pubblico assiepò le tribune del Bione e gli spazi vicini alle piste di atletica. Venne ricordato anche il campione italiano di velocità Ezio Bertoletti, prematuramente scomparso, che era stato azzurro trent’anni prima, e che aveva anche ricoperto nell’immediato dopoguerra ‘45 la carica di segretario del Calcio Lecco.
A.B.