Rifugio Rocca Locatelli ai Resinelli: la SEL cerca un ''capanat'', la storia dell'immobile

Panoramica del rifugio Rocca Locatelli
Era una meta delle passeggiate "fuori porta" di Pasquetta il rifugio Rocca Locatelli, ai Piani Resinelli. E' necessario dire "era" in quanto lo storico rifugio è chiuso da un anno. La SEL intendeva vendere l'immobile; ora è alla ricerca di un gestore, e questo potrebbe significare un ripensamento per il futuro della struttura.

Tornare al Rocca Locatelli è per la SEL ritornare sulle orme della sua storia, più che centenaria, iniziata nel 1899. Il rifugio venne inaugurato il 4 giugno 1908, primo rifugio sociale della SEL, ancora oggi il più antico dei quattro della società. Era stato ricavato dal baitello di ricovero dei minatori delle vicine gallerie di estrazione della Val Calolden.

La denominazione attuale di Rocca Locatelli risale al 26 ottobre 1969, quando l'edificio venne completamente ristrutturato ed inaugurato con i discorsi dell'ex sindaco di Lecco Luigi Colombo, del presidente onorario SEL Arnaldo Sassi e del presidente Carlo Villa.

Visione invernale del rifugio

Il rifugio ricorda due personaggi della SEL, ma anche della vita lecchese: Renzo Rocca, tra i fondatori della società, venne deportato nei campi di concentramento nazisti nel 1944, accusato di aver dato ospitalità ai combattenti per la libertà. Trovò la morte in quella terribile detenzione. Umberto Locatelli, ufficiale degli alpini, personaggio di spicco della storia lecchese della prima metà del Novecento, deceduto nel 1958, era discendente della famiglia di Mattia Locatelli, della notissima azienda di formaggi sorta a Ballabio.

Al rifugio dei Resinelli la SEL ha organizzato circa 60 edizioni della Festa degli Alberi. Ogni anno, in autunno, vengono ricordati nella cornice alpestre del rifugio i soci caduti in guerra: 18 nel 1915/1918, 12 nel secondo conflitto mondiale 1940/1945.

La chiesetta dei Piani Resinelli

Il rifugio era l'ultima tappa dei quattro traguardi della 6770, la camminata d'autunno che si svolgeva nelle tappe del Grassi al Camisolo, dell'Azzoni al Resegone, del Sassi Castelli ad Artavaggio e poi ai Resinelli. Il rifugio ricorda i pionieri dello sci all'inizio del Novecento e la classica "Andiamo in Calolden", passeggiata non competitiva che si svolgeva la prima domenica di giugno, partendo da Ponte Gallina, sopra Laorca, per raggiungere i Piani Resinelli, lungo il vecchio ed impervio sentiero delle miniere e delle baite, tracciato di collegamento prima della strada carrozzabile costruita da Ballabio Superiore nel 1935/1936.

L’interno delle vecchie miniere della Val Calolden

La SEL ha ricevuto numerose sollecitazioni per la riapertura del Rocca Locatelli da parte di escursionisti, gitanti, famiglie che frequentano i Resinelli. La struttura non necessita di opere di sistemazione, la cucina è in ottime condizioni, la sala da pranzo può ospitare un centinaio di commensali. Il rifugio comprende anche un appartamento per i gestori ed ha disponibili 25 posti letto.

L’attuale vice presidente della SEL Pier Antonio Mangioni, già presidente, durante una premiazione

La SEL, con il presidente Mauro Colombo ed il vice Pier Antonio Mangioni, spera che qualcuno si faccia avanti per gestire il rifugio, considerando anche la sua posizione all'inizio dei sentieri per il Coltignone, il vicino parco del Valentino, un tempo del Touring, ora della Comunità Montana, le storiche miniere, dove sono possibili visite guidate, anche in notturna. La società potrebbe prendere in considerazione pure la richiesta di acquisto del complesso.

Tutti coloro che fossero interessati al rifugio Rocca Locatelli dei Piani Resinelli possono contattare la SEL inviando un curriculum all'indirizzo sel.lecco@virgilio.it .

A.B.
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