Calolzio, l'Avis salva l'Aido: trovati i nuovi consiglieri nonostante numerose difficoltà

Il colpo di scena è arrivato letteralmente all'ultimo minuto: la sezione calolziese dell'Aido non chiuderà dopo più 40 anni di attività, svolta sul territorio per diffondere l'importanza della donazione degli organi dopo la morte.
Nella giornata di ieri, sabato 20 febbraio, si è riunita infatti quella che sarebbe dovuta essere l'ultima assemblea per il gruppo, sancendone di fatto lo scioglimento. Ma, solo dopo una lunga riflessione e grazie alla disponibilità del presidente Avis Lionello Cattaneo e della vice Roberta Galli, si è deciso di costituire un nuovo consiglio direttivo che rimarrà in carica per altri 4 anni. Un punto di arrivo assolutamente non scontato.

Antonio Sartor, Cristiano Bonacina, Beppe Bosisio e Eugenio Battiston

Nessuno dei 7 componenti dell'attuale direttivo era infatti intenzionato a ricandidarsi, e allo stesso tempo non si erano trovati i sostituti necessari: nonostante i numerosi appelli del presidente Cristiano Bonacina solo una ragazza di Sogno, Paola Frassoni, aveva fatto sapere di essere disponibile a dare una mano all'associazione.
E anche il fatto che gli oltre 900 aidini calolziesi avessero disertato l'assemblea non lasciava ben sperare: nel salone dei Volontari del Soccorso erano presenti solo i "soliti noti", una manciata di persone in tutto.
La strada sembrava tracciata e il "de profundis" stava per essere suonato. "Da anni chiediamo ai nostri iscritti di mettersi in gioco ma finora nessuna si è fatto avanti. La mia presidenza dura da 19 anni e ormai si è trasformata in una reggenza. Con il passare del tempo l'attenzione e la partecipazione dei cittadini alle varie iniziative è sempre meno. Oggi l'Aido vive un momento di cambiamento e c'è bisogno di novità, di ripensare la nostra associazione" ha spiegato Bonacina. "Quest'oggi dobbiamo eleggere almeno 5 consiglieri, ma dei 7 uscenti in 3 ormai sono anziani e non sono più disponibili. E anche noi più "giovani" siamo in carica da una vita. Senza nuove forze l'Aido di Calolzio non può continuare a esistere".

Il presidente dell’Aido Olginate Antonio Sartor e quello di Calolzio Cristiano Bonacina

Una triste verità, pronunciata di fronte ad un'aula quasi vuota. "Sono davvero amareggiato che nemmeno un rappresentante dell'Aido provinciale abbia voluto essere presente. Nonostante avessimo annunciato che si sarebbe discusso della possibile chiusura della sezione".
"Le abbiamo provate tutte per coinvolgere i nostri iscritti ma è stato tutto inutile. Ora non sappiamo più cosa inventarci" ha commentato lo storico consigliere Beppe Bosisio. "Negli anni scorsi abbiamo persino cercato di coinvolgere i giovani organizzando un happy hour, ma non abbiamo avuto seguito".
Se l'Aido calolziese (la sezione è intitolata a Piero Villa, il primo donatore) non avesse più continuato il suo cammino iniziato il 27 luglio 1975, era già pronta una soluzione per non perdere il patrimonio anzitutto umano dell'associazione.
L'ipotesi era quella di "confluire" nel gruppo di Olginate e Valgreghentino, creando una sorta di "sezione Aido dell'Adda". "La sezione di Olginate potrebbe occuparsi di tutto l'apparato amministrativo, prevedendo però un gruppo di Calolzio che si occupi dell'informazione e dell'organizzazione di attività sul proprio territorio. Perché è importante darci una mano in questi momenti" è stata la mano tesa dal presidente di Olginate Antonio Sartor.
Inoltre a giorni anche a Calolziocorte entrerà in servizio "una scelta in Comune", iniziativa che permette a tutti i cittadini di segnalare la propria volontà di donazione degli organi direttamente al momento del rinnovo della carta di identità, attraverso la comunicazione dell'anagrafe  con il Centro Nazionale Trapianti.Un piano B, quello offerto da Sartor, che non è stato necessario mettere in pratica.

I presenti all’assemblea

Il merito va anzitutto a Roberta Galli, vicepresidente dell'Avis Calolzio e instancabile volontaria, che ha provato ha rilanciare le sorti dell'associazione. "Perché non provare a trovare un nuovo direttivo? Siamo disponibili sia a impegnarci in prima persona sia come Avis a dare una mano".
E così ha dato la carica al gruppo. Le difficoltà ci sono e di certo non aiutano le delusioni di questi anni, segnati da un bilancio ridotto all'osso e dalla mancanza di una risposta da parte degli stessi aidini.
Superate le incertezze si è comunque trovata una squadra di consiglieri per portare avanti l'Aido. Sarà formata dal gruppo "storico" formato da Cristiano Bonacina (che non è però più disponibile a essere presidente), Beppe Bosisio, Eugenio Battiston e da Laura Fioretta. A loro si sono aggiunti, come dicevamo, Roberta Galli e Lionello Cattaneo (per l'appunto rispettivamente già vice e presidente nell'Avis), la giovane Paola Frassoni e l'assessore ai servizi sociali Luca Valsecchi (presente con il vice sindaco Massimo Tavola).
L'Aido di Calolziocorte è - perlomeno per il momento - salva.

Lionello Cattaneo e Roberta Galli

Ma certo rimangono le difficoltà, anche di natura economica. "Il 2015 abbiamo registrato costi per 2.900 euro. E al tempo stesso se guardiamo invece i ricavi vediamo il deserto: solo 300 euro di offerte. Riusciamo a rimanere in piedi solo perché alcuni anni fa il circolino di Corte, chiudendo l'attività, ha deciso di donare i ricavi alle associazioni e noi abbiamo ricevuto 5.000 euro" ha spiegato ancora Bonacina. "Eppure ogni anno dobbiamo versare all'Aido Provinciale 77 centesimi per iscritto: sono 700 euro che ogni anno dobbiamo recuperare. Paradossalmente ci converrebbe di più se avessimo meno soci. Nonostante le evidenti difficoltà e le numerose richieste non siamo mai stati ascoltati: è una questione che vogliamo risolvere. Sono soldi che devono rimanere sul territorio. Ormai non ci sono più sponsor nè donazioni e le manifestazioni vanno deserte. Fermo restando che il nostro scopo è la donazione degli organi, non quello di reperire soci per pagare le tessere alla struttura centrale".
Una criticità che sarà sicuramente portata nella prossima assemblea provinciale.
P.V.

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