Valmadrera: in tanti all’open day Silea, per scoprire la termovalorizzazione dei rifiuti
Vedere da vicino come i rifiuti che produciamo e che non possono essere riciclati vengono bruciati e trasformati in energia elettrica, all’interno di una struttura dove l’azione di complessi macchinari unita al controllo dell’uomo rende possibile lo smaltimento di oltre 90.000 tonnellate di rifiuti ogni anno.
Suddivisi in piccoli gruppi, i visitatori sono stati accompagnati dagli operatori alla scoperta dell’impianto, dalle cancellate di ingresso per i camion – dotate di appositi rilevatori di materiali radioattivi – fino al piazzale dove ogni mezzo pesante scarica all’interno di una apposita “fossa” tutto il suo contenuto. Tante le domande dei presenti che hanno ottenuto risposta, soprattutto in merito alle emissioni del camino e al progetto di Teleriscaldamento in corso di valutazione.
Gli ''indifferenziati'' che arrivano al termovalorizzatore vengono prelevati con un grosso artigli meccanico e fatti cadere in apposite tramogge, per poi giungere alle due linee di termo-valorizzazione. I rifiuti bruciano in apposite caldaie di combustione, che alimentano una turbina a vapore la quale produce energia elettrica, ceduta per l’80% alla rete esterna e utilizzata per il 20% per il funzionamento dell’intera struttura. Vengono prodotti mediamente 70.000 megawattora in un anno. Da una apposita “cabina di regia”, l’intero processo viene monitorato attraverso immagini riprese da telecamere e parametri misurati da sensori. Gli operatori possono intervenire per mantenere in equilibrio i diversi valori.
Tra il 2004 e il 2010 una serie di interventi sull’impianto, al costo di 70 milioni di euro, ha permesso di abbattere ulteriormente i livelli delle sostanze emesse, oggi 10 volte inferiori rispetto ai limiti di legge.
I cancelli di ingresso
L'impianto Silea
Questa la possibilità per coloro che hanno partecipato nella giornata di oggi all’open day dell’impianto di termovalorizzazione di Valmadrera di Silea, che ha aperto le sue porte a grandi e piccini curiosi di capire meglio come si smaltisce ciò che viene buttato via nel “sacco grigio” in provincia di Lecco.Suddivisi in piccoli gruppi, i visitatori sono stati accompagnati dagli operatori alla scoperta dell’impianto, dalle cancellate di ingresso per i camion – dotate di appositi rilevatori di materiali radioattivi – fino al piazzale dove ogni mezzo pesante scarica all’interno di una apposita “fossa” tutto il suo contenuto. Tante le domande dei presenti che hanno ottenuto risposta, soprattutto in merito alle emissioni del camino e al progetto di Teleriscaldamento in corso di valutazione.
Il prelievo dei rifiuti dalla "fossa"
Ogni anno il territorio lecchese produce 150.000 tonnellate di rifiuti, ogni residente (bambini compresi) 450 Kg, che equivale a 1,5 Kg di rifiuti ogni giorno. La percentuale media della raccolta differenziata in Provincia è del 60,8%, con punte dell’80% in alcuni comuni. L’umido viene trasportato ad Annone Brianza, dove Silea gestisce un impianto di compostaggio, il “sacco viola” multi - materiale è inviato a Verderio presso lo stabilimento Seruso, mentre il sacco trasparente (e il residuo del viola non riciclabile) vengono trasportati a Valmadrera. Presso lo stabilimento vengono inoltre stoccati (per poi essere inviati ad appositi centri di recupero) il legno, il vetro e il “verde” provenienti dai centri di raccolta dei rifiuti.Gli ''indifferenziati'' che arrivano al termovalorizzatore vengono prelevati con un grosso artigli meccanico e fatti cadere in apposite tramogge, per poi giungere alle due linee di termo-valorizzazione. I rifiuti bruciano in apposite caldaie di combustione, che alimentano una turbina a vapore la quale produce energia elettrica, ceduta per l’80% alla rete esterna e utilizzata per il 20% per il funzionamento dell’intera struttura. Vengono prodotti mediamente 70.000 megawattora in un anno. Da una apposita “cabina di regia”, l’intero processo viene monitorato attraverso immagini riprese da telecamere e parametri misurati da sensori. Gli operatori possono intervenire per mantenere in equilibrio i diversi valori.
Un camion scarica il suo contenuto
Tra il 2004 e il 2010 una serie di interventi sull’impianto, al costo di 70 milioni di euro, ha permesso di abbattere ulteriormente i livelli delle sostanze emesse, oggi 10 volte inferiori rispetto ai limiti di legge.
La turbina per la produzione di energia elettrica
Lo schema di funzionamento
Il progetto di Teleriscaldamento, che si presume venga realizzato (in base alla tempistica delle concessioni ambientali) tra il 2019 e il 2020, prevede di riscaldare 250 utenze tra Lecco (una zona della città), Valmadrera e Malgrate, attraverso l’acqua calda prodotta grazie ad una nuova turbina di cui deve essere avviata la progettazione, e tubature che la porteranno a destinazione. Questo comporterebbe il rispario di 7 milioni di metri cubi di metano ogni anno, a fronte di un aumento dell’ordine del 10% dei rifiuti bruciati.La ''cabina di regia'' sull'intero processo
“La sostenibilità del progetto è in fase di studio, e non è in contrapposizione con la politica di sviluppo di raccolta differenziata che promuoviamo da anni sul territorio” ha spiegato l'amministratore unico di Silea Mauro Colombo. “Ogni anno investiamo nella formazione agli studenti su questo aspetto denaro e tempo, e a breve inizieremo la sperimentazione della tariffa puntuale in alcuni comuni del lago tra Abbadia e Colico. Proprio in virtù di una migliore raccolta differenziata, il rifiuto residuo è più secco e ha quindi un potere calorifico maggiore. Per il teleriscaldamento potrebbe essere quindi sufficiente un aumento del tonnellaggio dei rifiuti annui fino a 98-99.000. Per fare questo vorremmo intercettare una maggior quantità di rifiuti sul nostro territorio, ad esempio attraverso un accordo sui rifiuti industriali assimilabili agli urbani. Bisogna poi sottolineare che le 250 utenze non sono singole case, ma strutture come l’ospedale di Lecco o le scuole superiori, o grandi aziende. L’idea alla base è di coinvolgere aziende del territorio per appaltare la realizzazione delle infrastrutture necessarie”.L'assessore di Annone Maurizio Comotti, l'amministratore unico Silea Mauro Colombo, l'assessore di Lecco Ezio Venturini
La camera di combustione
Al momento l’impianto Silea gestisce lo smaltimento dei rifiuti di tutti gli 8 comuni della Provincia, e la raccolta (che nel 2014 è stata su un bacino di 130.000 abitanti) raddoppierà nel 2016 coinvolgendo nuove municipalità.