Itinerario cicloturistico Adda, 300 Km sul fiume per il collegamento di sei territori

Un percorso cicloturistico di 300 km che segua il corso del fiume Adda attraversando tutta la Lombardia da Nord a Sud, dalle Alpi alla Pianura Padana, passando per il Lago di Como: è questo il progetto presentato nella mattinata di oggi, lunedì 20 luglio, presso la sede lecchese del Politecnico di Milano.
L'ipotesi di itinerario cicloturistico, che vede coinvolta la Provincia di Lecco come ente capofila insieme alle Province di Sondrio, Lodi, Cremona, Monza e Brianza e la Città Metropolitana di Milano, è stata redatta in collaborazione con i dipartimenti di Architettura e Studi Urbani e di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano in qualità di partner tecnico-scientifici. A presentarlo, oltre al Pro Rettore del Polo di Lecco Marco Bocciolone, anche i partner, i comuni e le Comunità montane interessati dal tracciato.

Da sinistra il Pro Rettore del Politecnico Marco Bocciolone, Enrico Rossi per Fondazione Cariplo,
il presidente della Provincia Flavio Polano, la prof.ssa Maria Brovelli e il prof. Giovanni Rabino

Scendendo più nel dettaglio, il percorso ciclabile "Adda" coincide con la ciclovia nazionale Bicitalia n.17, che parte dal comune di Bormio ma nei mesi estivi si estende fino al Passo dello Stelvio, collegandosi all'Alto Adige e alla Svizzera. Da Bormio il tracciato scende verso Tirano e raggiunto il comune di Colico, piega verso sud costeggiando il lago di Como sul versante lecchese, dove nel tratto tra Abbadia Lariana e Lecco, per ovviare al traffico, è prevista la costruzione della ciclabile da parte di Anas. Da Lecco si prosegue lungo i laghi di Garlate e Olginate restando sulla sponda sinistra, servita dalla linea ferroviaria; l'attraversamento del fiume Adda avviene in corrispondenza del ponte ferroviario dismesso di Calolziocorte. Passati sulla sponda destra, si prosegue fino a Cassano d'Adda, quindi si inizia a seguire il canale della Muzza fino a Paullo, per poi raggiungere Lodi e Mairago. Infine il percorso si avvicina di nuovo progressivamente all'Adda per poi attraversare il comune di Pizzighettone, proseguendo sulla sponda sinistra fino a Crotta d'Adda, alla confluenza con il fiume Po.


Tirando le somme, l'obiettivo dell'Itinerario cicloturistico è completare, valorizzare e connettere le reti per la mobilità dolce che le Province hanno già sviluppato negli ultimi anni sulla dorsale da Sondrio a Cremona. "La peculiarità di questo progetto è la mobilità collettiva - hanno spiegato i tecnici del Politecnico - in particolare, sarà possibile per i ciclisti connettersi con gli itinerari pedonali come il sentiero del viandante, la rete ferroviaria e i servizi di navigazione pubblica, per scegliere liberamente quali tratti bypassare, caricando la bicicletta su treni o battelli, e quali visitare più approfonditamente". Moltissimi sono i punti di interesse segnalati sulla carta, come le attrazioni storico-culturali e naturalistiche, le opere idrauliche e i siti Unesco (rientra tra questi ad esempio il villaggio operaio di Crespi d'Adda).
"L'estensione geografica del progetto, finanziato da Comunità Europea e Fondazione Cariplo, rende l'idea dell'importanza che gli è attribuita: ha una grande valenza sia dal punto di vista politico che turistico ed economico, dato che il turismo green sta certamente prendendo piede. Bisogna valorizzare ciò che in Italia è ancora una nicchia ma che in Nord Europa è già molto diffuso, per favorire la conoscenza del territorio in modalità slow" è intervenuto il presidente della Provincia Flavio Polano.

L'importanza della sinergia tra i diversi enti, anche in una gestione che si auspica unitaria, è stata sottolineata da Fausto Bertinotti per Regione Lombardia, da Enrico Rossi per Fondazione Cariplo e dal prof. Giovanni Rabino per il Politecnico; la prof. Maria Brovelli ha invece evidenziato che il percorrere i tracciati in modo lento, che caratterizza il turismo dolce, si presta anche a un maggior monitoraggio del territorio, utile ad aumentare la resilienza in situazioni di emergenza.


Per ora i costi complessivi del progetto riguardano i 215.000 euro dello studio di fattibilità, di cui 134.200 finanziati da Fondazione Cariplo e il resto dagli altri enti, oltre ad una parte autofinanziata dai due dipartimenti del Politecnico. Per quanto riguarda le tempistiche, entro la fine dell'anno è prevista la chiusura definitiva del tracciato in seguito al confronto con comuni e province, mentre l'Itinerario dovrebbe essere completato entro aprile 2016.
E.T.
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