Lecco, canile: esposto al Prefetto contro la chiusura, tante le domande ancora inevase

Era l'1 giugno quando, in occasione della camminata "a sei zampe", le associazioni animaliste impegnate nella battaglia contro la chiusura del canile - Lav, Zampa Amica e Enpa - diffondevano un volantino con una lista di domande rivolte all'amministrazione comunale. "Interrogativi senza una risposta" il titolo (per visualizzarlo clicca qui). "Rimasti ancora senza risposta" aggiunge quest'oggi Silvana De Rigo. Eppure il "fatidico" 30 giugno è sempre più vicino. Per scongiurare lo smantellamento del rifugio di via Rosmini e il trasferimento dei cani, "lunedì abbiamo depositato un esposto al Prefetto chiedendole di intervenire nella questione che ci contrappone al sindaco" ha esordito Luigi Mauri specificando come alla dottoressa Antonia Bellomo venga chiesto di farsi garante dell'apertura di un tavolo di confronto nonché di intervenire per congelare la situazione, "invalidando" dunque o comunque temporaneamente bloccando la delibera dello scorso 22 maggio con cui la Giunta Brivio ha di fatto condannato alla chiusura la struttura.

Nel corposo testo, gli animalisti tracciano una cronologia dal 2012 ad oggi, da quando cioè andò deserto il bando per l'affidamento del canile con il successivo subentro di Lav, Zampa Amica e Enpa. Particolare rilevanza viene quindi data alla lettera con cui l'Asl, nell'agosto del 2013, "suggerisce" alcuni correttivi, senza però chiedere - ha sottolineato Mauri - la cessazione dell'attività condotta nell'area di pertinenza dell'ex macello. "Viene indicata la riduzione del numero di cani e prescrizioni minime per l'adeguamento di una parte dei box" ha continuato il presidente dell'Enpa descrivendo il contenuto di quella missiva in cui erano tracciate le linee guida del progetto poi concordato con l'amministrazione per ridurre del 40% gli ospiti del rifugio, per sistemare nel frattempo gli ambienti, chiudendo anche i locali giudicati non a norma. "Si pensava di fare lavori a lotti, per evitare spostamenti ai cani" ha proseguito concludendo ricordando come tale ipotesi di lavoro sia stata mandata in fanteria dalla delibera di giunta del 22 maggio che "ora stiamo analizzando", nella speranza di trovare quel cavillo burocratico che possa inficiarne la validità.

Luigi Mauri, Veronica Panzeri, Silvana De Rigo e Ezio Venturini

Nell'esposto si fa poi riferimento anche ad un aspetto - a detta dei firmatari - non certamente secondario: il benessere dei cani. L'80% degli animali presenti attualmente al rifugio, infatti, presenterebbero problemi comportamentali e patologie, spesso legate alla loro storia pregressa o all'anzianità. Il trasferimento presso altri canili potrebbe provocare la "lesione del loro benessere: anche se la struttura dovesse essere più bella - ha dichiarato Mauri - non sarà comunque più il loro ambiente". Ciò, come indicato nell'atto consegnato al Prefetto, è attestato da esperti.
"Ora siamo in attesa: mancano ormai solo una quindicina di giorni" ha chiosato passando la parola agli altri presenti, questo pomeriggio, dinnanzi al canile di via Rosmini "animato" dall'abbaiare dei suoi ospiti e dal continuo via vai di volontari desiderosi di portarli "a spasso" a turno per una passeggiata in libertà.

E' così stato spiegato che non è stata accolta l'osservazione al Pgt presentata dalle tre associazioni che individuava un'area lungo la ciclabile, dopo il campeggio Rivabella, al confine con Vercurago, quale adatta per la creazione di un parco canile. Ciò ha "dato il la" al consigliere Ezio Venturini per criticare aspramente la gestione della "vicenda" da parte della Giunta Brivio che, nel proprio programma elettorale aveva previsto la realizzazione di un rifugio per il 2013, disattendendo le promesse e non affrontando il problema nemmeno in sede di stesura del Pgt. In un documento, infatti,  ha spiegato il capogruppo dell'Idv è scritto che lo stato di conservazione di via Rosmini sarebbe sufficiente e che servirebbe solo ampliare la struttura. In altri atti invece non vi è traccia di indicazioni per il canile. Cosa ha fatto dunque l'amministrazione in quest'ambito? E perché la delibera del 22 maggio? E ancora: perché il canile sanitario, ospitato all'interno degli stessi spazi, con ambienti in condivisione con il rifugio, potrà continuare la propria attività seppur più a ridosso della "zona rossa" dell'ex macello e con un "traffico" di visitatori superiore?

Questi gli interrogativi aperti, rivolti all'amministrazione a cui, la professoressa De Rigo ha chiesto anche di poter accedere a tutti gli atti concernenti il canile, ricevendo però, ad oggi solo parte della documentazione.
"Ci aspettiamo delle risposte" hanno affermato, giudicando "grave per chi amministra non dare spiegazioni ai cittadini".
Da ultimo un accenno anche alla ventilata "soluzione Valmadrera":  "saranno valutati e soppesati pro e contro" ha dichiarato la presidentessa della Lav, evidenziando dunque come non siano stati posti a priore sbarramenti a quell'ipotesi. "Ci aspettiamo di essere coinvolti in un percorso di valutazione con l'amministrazione".
E intanto i giorni passano:  - 13 alla chiusura di via Rosmini.


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A.M.
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