Nel cielo grigio spicca la prima neve sulle cime lecchesi. Tra 60 giorni si scia. Ma per ora c'è chi chiede di godere dell'autunno

La dama bianca ha fatto capolino sulle nostre cime più alte. Una leggera spolverata ha interessato questa mattina le alture sopra i 1.600 metri di altitudine, mentre in città e in Brianza pioveva da molte ore. Imbiancati la Grigna settentrionale, il Legnone, il Campelli, il Pizzo tre signori e altre vette della Valsassina, come pure le “punte” del Resegone. Qualche centimetro sopra i 1.900 metri, accumuli più intensi invece in Svizzera e a Livigno.

Grigna Settentrionale (foto Dino Ticli)

Neve destinata a sciogliersi in fretta quella di oggi: domani è infatti previsto un rialzo delle temperature e sole fino a domenica, che porterà lo zero termico oltre i 2.500 metri.
Ma il velo bianco è comunque riuscito a attirare l'attenzione. L'ultima nevicata del 2021 sulle cime lecchesi è stata registrata a maggio. Nel 2020 la neve, dopo l'estate, era arrivata già in settembre.

Nevischio allo zucco Campelli e Bobbio (Fb Piani di Bobbio)

Un sottilissimo velo bianco si è posato anche su Bobbio e Artavaggio. Un buon auspicio per la stagione sciistica alle porte.  "E' un buon segno in vista del prossimo inverno per la neve che ci servirà a novembre per fare "la base" alle piste. Purtroppo pero' il meteo sta facendo un po' quello che vuole. Abbiamo visto in altri anni anche perturbazioni che in ottobre ci hanno lasciato 40 centimetri di neve, ma poi se ne va in fretta. Siamo nelle Prealpi. Sulle Alpi questa perturbazione potrebbe già fare "da fondo" per alcuni impianti, per noi no" il commento di Massimo Fossati, presidente di Imprese Turistiche Barziesi.
Neve naturale sì, neve natuale no la società è pronta alla ripartenza. "Garantiremo l'apertura degli impianti per i primi di dicembre. Anche se non ci sono ancora le regole ufficiali, metteremo in campo gli accorgimenti che serviranno per poter comunque far sciare in sicurezza. Quasi ci siamo, tra 60 giorni potremo mettere gli sci ai piedi ed è un po' quello che tutti aspettano da quasi due anni".
Per il 2021 non sono previste novità particolari per quanto riguarda piste o impianti. "Le risorse disponibili saranno investite anzitutto per tornare a lavorare, la chiusura legata al Covid ci ha imposto così, ciononostante abbiamo ampliato l'impianto di innevamento artificiale".
Su circa 35 chilometri di piste percorribili, più dell'80% sarà coperto da neve artificiale in caso di mancanza di quella naturale.  "Comunque sia l'innevamento programmato serve comunque a implementare quello naturale, anche se presente in abbondanza" la chiosa di Fossati.

Resegone e Grigna "imbiancati" immortalati da un lettore da Robbiate

Attendono la prima discesa, sicuramente gli appassionati di montagna, non appena smetterà di piovere torneranno a scarpinare. In sicurezza, raccomandano dal soccorso alpino.
"Il consiglio è sempre di monitorare le previsioni e di vestirsi a strati in base alla stagione, nessuna segnalazione particolare ma mantenere sempre prudenza. Non è la prima volta che assistiamo a deboli imbiancate in ottobre, il meteo è sempre più imprevedibile. E' più facile in questo mese trovare tempo instabile rispetto ad altri periodi. Il rischio è più legato alla pioggia e al terreno reso fangoso” sostiene Alessandro Spada, Capostazione Valsassina e Valvarrone.

"C'è da stare un po' più attenti rispetto alla stagione estiva perché il rischio di trovare nevischio e qualche piccolo accumulo c'è sempre. Occorre fare attenzione soprattutto alle rocce bagnate e in quota alla neve che rischia di ghiacciare di notte per evitare di scivolare. Sopra i duemila consiglierei i ramponcini anche in caso di poco accumulo nevoso, per stare tranquilli sulla presa del piede al terreno. A sud si scioglierà sicuramente già domani, non escludo che a nord rimanga per più tempo. Dipende tutto dalla notte e dallo zero termico. E' importante adattare l'abbigliamento, avere da coprirsi in previsione anche del vento" aggiunge Fabio Lenti, guida alpina e da 42 anni nel soccorso alpino.

La neve odierna al Rifugio Bogani (Fb Rifugio Bogani)

Da un “osservatorio” speciale, oggi intanto qualcuno si è già goduto, seppur dalla finestra, la neve.
“E' sempre un'emozione vederla: quest'anno in realtà è già in ritardo, di solito arriva intorno al 20 di settembre” commenta Mariangela Buzzoni da 27 anni alla guida del Rifugio Bogani ai piedi della Grigna Settentrionale.  "Quella “vera” di solito arriva da metà gennaio in poi, eccetto lo scorso anno che è arrivata già a dicembre con 60 centimetri. Le temperature ora sono già scese, di media siamo intorno ai 5 o 6 gradi in questo periodo”. Scherzando sull'indeterminatezza ormai delle stagioni, la donna, afferma anche convintamente di sperare in una finestra di bel tempo. “La neve è bella ma prima è bello vedere prima i colori autunnali dei larici che si stanno dirigendo verso il giallo ocra. Speriamo nel week end perché negli ultimi 3 abbiamo avuto solo pioggia. Poi se farà una nevicata da 40 centimetri la accogliamo comunque anche in anticipo".
Quel che viene viene, insomma. E non può essere altrimenti.
Andrea Gianviti
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