Ex vellutificio di Rancio: approvato il progetto. Minoranza critica

È stato approvato dal consiglio comunale di Lecco, non senza critiche, il permesso di costruire convenzionato inerente il progetto di rigenerazione dell’ex vellutificio in via Padre Domenico Mazzucconi, a Rancio.
Un tassello fondamentale per permettere alla società Rancio Srl di dare il via all’intervento di rigenerazione urbana dell’immobile di cui una perizia ha certificato lo stato di dismissione e le criticità, così come prevede la legge regionale 12/2024. Elemento fondamentale per poter usufruire della deroga al Pgt, che in questo caso è relativa al cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale.
Il progetto, brevemente presentato in aula dall’assessore all’Urbanistica Giuseppe Rusconi, prevede la realizzazione di tre condomini e di servizi, forse uno spazio per uno studio medico comprensivo di area esterna, e la cessione di 305 metri quadrati per la realizzazione del verde e dei marciapiedi. Saranno realizzati anche due parcheggi a uso pubblico e a uso privato e sono previste la sistemazione di via Sala Giovanni Battista e la manutenzione ordinaria del ponte di via Tirabagia. Il valore di queste opere aggiuntive non a scomputo è quantificato in 965mila euro.
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L'assessore Giuseppe Rusconi

Un intervento che non ha convinto però parte dell’opposizione: “Gli impegni che si chiedono sono 305 metri quadrati tra verde e marciapiedi? - ha chiesto la consigliera di Lecco ideale Lorella Cesana - Mi sembra un intervento molto riduttivo rispetto a quello che andiamo a permettere di ricostruire in una zona dove ci sono nuove costruzioni come non ci fosse un domani. È un’area in cui ci sono vincoli di tutela relativi alla fascia sorgenti e pozzi, alla vicinanza con il San Martino e alla fattibilità geologica. È un intervento opportuno e coerente?”.
Secondo il leghista Stefano Parolari si sta “rovinando la città”: “Oggi a Rancio c’è una crisi di viabilità e di parcheggio e questo intervento non la risolve ma la aggrava”.
Un voto di astensione quello di Appello per Lecco: “C’è una situazione delicata e gli standard devono essere gestiti con intelligenza e regole certe da parte dell’amministrazione” ha commento Corrado Valsecchi.
Di tutt’altro avviso la maggioranza: “I bisogni di quell’area sono quelli di avere più posti auto pubblici, di rimuovere una colata di cemento inattiva e bonificare il terreno su cui insiste, di rendere maggiormente permeabile il terreno e più decorso e sicuro il bordo strada. Questo intervento permette di rispondere a molte di queste esigenze” ha detto Mattia Bernasconi di Fattore Lecco.
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Anche il consigliere Stefano Villa di Ambientalmente ha insistito sul fatto che si tratta di un intervento “che riduce la superficie lorda esistente e alza la superficie drenante dal 15 al 53%, con un numero di parcheggi superiore a quelli previsti dalla legge”. Una provocazione da parte di Alberto Anghileri della sinistra cambia Lecco: “A me piacerebbe fare un bel parco in quell’area ma non è mia né di Parolari. Quello è un non luogo che torna a rivivere nell’alveo di quello che è previsto dalla legge sulla rigenerazione urbana”.
Un punto, questo, su cui è tornato anche l’assessore Rusconi: “La legge regionale lombarda può essere condivisibile o meno ma prevede dei presupposti specifici che, se ci sono, danno al privato il diritto di chiedere i benefici previsti dalla legge e l’istruttoria viene svolta dagli uffici tecnici. Con questo progetto portiamo a casa un milione di opere non dovute e questo secondo me è ciò che qualifica questo intervento”.
M.V.
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