Lecco: debito fuori bilancio per una causa civile persa
Il consiglio comunale di Lecco ha dovuto riconoscere un debito fuori bilancio per il pagamento delle spese legali relative a un giudizio sfavorevole al Comune di Lecco presso la corte suprema di Cassazione, Sezione Lavoro. Una somma relativamente piccola, 6.500 euro, che potrebbe però nascondere insidie più grandi per Palazzo Bovara e non solo.
“Il comune di Lecco ha ritenuto di procedere fino all’ultimo grado di giudizio con una causa che potremmo definire per certi versi pilota a livello nazionale e che riguarda la necessità di riconoscere o meno ai dipendenti comunali in ferie l’indennità di turno che a nostro modo di vedere non era da riconoscere - ha spiegato il sindaco Mauro Gattinoni -. L’approfondimento giuridico ha invece ritenuto che questa indennità va riconosciuta anche in ferie e gli effetti di questa causa avranno effetti sul bilancio del Comune e anche di tutte le altre amministrazioni che applicano questo contratto di lavoro”.
Un’iniziativa che i consiglieri di opposizione hanno giudicato poco avveduta: “Arrivare al terzo grado di giudizio contro i lavoratori del Comune? Quelli che lavorano per noi forse andavano ascoltati dopo il primo grado di giudizio” ha commento Corrado Valsecchi (Appello per Lecco).
“È del tutto fuori luogo che a fronte di un primo e un secondo grado in perdita si sia ricorsi al terzo grado, considerando anche che in secondo grado la decisione era stata raggiunta uniformandosi a una sentenza della giustizia europea. Abbiamo speso dei soldi male” ha aggiunto la consigliera Lorella Cesana (Lecco ideale).
Stefano Parolari (Lega) ha sottolineato che, visto l’esito dei primi due gradi di giudizio, non si sarebbe dovuti arrivare a fare ricorso a un debito fuori bilancio ma prevedere già nel previsionale queste spese.
Anche il segretario generale Francesco Bergamelli è intervenuto con alcuni chiarimenti: “Si è trattata sì di una causa pilota ma partita dai lavoratori sostenuti da una rappresentanza sindacale. Il Comune di Lecco ha sempre dato rigorosa applicazione al contratto collettivo nazionale, il problema è che c’è un contrasto tra quanto previsto da questo e la giurisprudenza dell’Unione europea ma il Contratto collettivo ancora non si è adeguato. Ove si desse applicazione a questo principio, vorrebbe dire drenare risorse dal fondo delle risorse decentrate per 20/25mila euro che verranno tolti agli altri lavoratori perché così funziona il fondo”.
“Il comune di Lecco ha ritenuto di procedere fino all’ultimo grado di giudizio con una causa che potremmo definire per certi versi pilota a livello nazionale e che riguarda la necessità di riconoscere o meno ai dipendenti comunali in ferie l’indennità di turno che a nostro modo di vedere non era da riconoscere - ha spiegato il sindaco Mauro Gattinoni -. L’approfondimento giuridico ha invece ritenuto che questa indennità va riconosciuta anche in ferie e gli effetti di questa causa avranno effetti sul bilancio del Comune e anche di tutte le altre amministrazioni che applicano questo contratto di lavoro”.
Un’iniziativa che i consiglieri di opposizione hanno giudicato poco avveduta: “Arrivare al terzo grado di giudizio contro i lavoratori del Comune? Quelli che lavorano per noi forse andavano ascoltati dopo il primo grado di giudizio” ha commento Corrado Valsecchi (Appello per Lecco).
“È del tutto fuori luogo che a fronte di un primo e un secondo grado in perdita si sia ricorsi al terzo grado, considerando anche che in secondo grado la decisione era stata raggiunta uniformandosi a una sentenza della giustizia europea. Abbiamo speso dei soldi male” ha aggiunto la consigliera Lorella Cesana (Lecco ideale).
Stefano Parolari (Lega) ha sottolineato che, visto l’esito dei primi due gradi di giudizio, non si sarebbe dovuti arrivare a fare ricorso a un debito fuori bilancio ma prevedere già nel previsionale queste spese.
Anche il segretario generale Francesco Bergamelli è intervenuto con alcuni chiarimenti: “Si è trattata sì di una causa pilota ma partita dai lavoratori sostenuti da una rappresentanza sindacale. Il Comune di Lecco ha sempre dato rigorosa applicazione al contratto collettivo nazionale, il problema è che c’è un contrasto tra quanto previsto da questo e la giurisprudenza dell’Unione europea ma il Contratto collettivo ancora non si è adeguato. Ove si desse applicazione a questo principio, vorrebbe dire drenare risorse dal fondo delle risorse decentrate per 20/25mila euro che verranno tolti agli altri lavoratori perché così funziona il fondo”.
M.V.














