Lecco: illustrate le manovre di bilancio. Scontro sull'addizionale all'Irpef

Sono state approvate lunedì sera dal consiglio comunale le ultime “manovre di bilancio” del 2025, illustrate - e difese dalle critiche dell’opposizione - dall’assessore Roberto Pietrobelli.
La prima delibera ha riguardato le aliquote e le detrazioni relative all’Imposta municipale unica (Imu) per il 2026: “Confermiamo le stesse aliquote del 2025, ovvero per la abitazioni principali di categorie catastali A1, A8 e A9 lo 0,6% con detrazione di 200 euro, per i fabbricati rurali lo 0,10%, per i fabbricati costruiti e destinati alla vendita senza che l’impresa costruttrice l’abbia messo in locazione gli stessi lo 0,10%, per i terreni agricoli,  per gli immobili a uso produttivo e per gli immobili diversi sempre 1,06%, per gli alloggi regolarmente assegnati agli ACP manteniamo lo 0,6%”.
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L'assessore Roberto Pietrobelli

È stato più accesso il dibattito sull’addizionale comunale all’Irpef per il 2026: l’amministrazione ha confermato l’aliquota unica dello 0,8% con una fascia di esenzione a  17mila euro, così come fatto nel 2024 e nel 2025. Una scelta dettata “dall’aumento dell’inflazione, cresciuta in media negli ultimi anni del 17,4%, che si è fatto sentire sull’aumento del costo dei servizi e delle utenze; dalla necessità di coprire nuovi costi derivanti dalla gestione di importanti spazi riconsegnati alla città; dai minori trasferimenti statali, derivanti dal drenaggio di risorse di parte corrente che questo governo ha voluto imporre ai comuni con la cosiddetta spending review che sul Comune di Lecco peserà per 1,2 milioni di euro in cinque anni e con l’imposizione di un fondo da iscrivere nel bilancio di previsione in parte corrente per gli anni 2025-2028 di 200mila euro circa l’anno - ha spiegato l’assessore al Bilancio -. Rispetto alla fascia di esenzione penso sia corretto trovare una stabilità per consentire una programmazione della spesa in ragione della consistenza della fonte di entrata. In Lombardia, dopo Milano, Lecco è il capoluogo con la fascia di esenzione più alta, il doppio del Comune di Varese e poco oltre il doppio di Sondrio. Parlando di fiscalità generale, sulle fasce di esenzione la scuola di pensiero che si è imposta è quella di usare questo strumento con attenzione per evitare effetti distorsivi del principio di equità orizzontale ad esempio. La soglia di 17mila euro è un buon compromesso ed è il doppio di quella della fiscalità nazionale, un’attività concreta è quella di concentrare le risorse su interventi diretti e mirati già attivi nel sistema di welfare cittadino e ulteriormente potenziati con la variazione al bilancio”. 
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Simone Brigatti (Fratelli d'Italia)

Alla delibera ha presentato due emendamenti Simone Brigatti (Fratelli d’Italia) con l’obiettivo di portare la fascia di esenzione a 19mila euro o, in alternativa, a 18mila: “La scelta di aumentare la tariffa tre anni fa era stata fatta sulla base del contingente periodo storico caratterizzata dalla guerra, dagli aumenti, dall’inflazione. Negli anni i dati del bilancio hanno però dimostrato che il risultato è sempre maggiore degli anni precedenti. Noi stiamo chiedendo un intervento, quello di portare la fascia di esenzione almeno a 18mila euro, che cuba poche risorse e che potrebbero essere reperite tagliano di 50mila euro le spese per la comunicazione istituzionale del sindaco, di 25mila il palio dei rioni e di 25mila la Lake arena. È una cosa che si può fare e sarebbe un segno verso le fasce più deboli”. Emendamenti che hanno ricevuto il sostegno dei gruppi di minoranza ma non quello della maggioranza e sono stati pertanto bocciati. “I cittadini hanno già sborsato 15 milioni di Irpef e raccontare loro che devono contribuire ancora quando avete preso 42 milioni di euro dal Pnrr diventa una forzatura - ha commentato Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) - Questo è un atteggiamento di centro sinistra?”. Contrario alla manovra anche il Gruppo per Lecco: “L’inflazione c’è ma c’è anche per le famiglie - ha ricordato Giovanni Tagliaferri -, le spese sono tante ma sono frutto di scelte politiche che privilegiano certe attività e certe iniziative piuttosto che altre. Noi non possiamo che esprimere la nostra perplessità”. Una posizione condivisa dalla Lega: “Le motivazione addotte per giustificare l’addizionale Irpef ai massimi livelli sono le stesse che una famiglia potrebbe portare per chiederne una diminuzione - ha sottolineato Cinzia Bettega -. Il costo della vita qui è alto e questa mania di voler fare i primi di classe è in sfregio a quelle che sono le esigenze delle famiglie”.
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Giovanni Tagliaferri (gruppo Per Lecco)

Diverso il punto di vista della maggioranza: “È vero che i salari sono bassi ma il governo respinge tutte le proposte per aumentarli, così come è il governo a stabilire il 95% della fiscalità ed è sempre il governo che dà benefici fiscali ai redditi sopra i 55mila euro. Se qualcuno va a colpire le fasce deboli è chi sta al governo - ha detto Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) -. Con la modifica proposta da Fratelli d’Italia avrei risparmiato dai dieci ai 15 euro al mese, in un anno vorrebbe dire un cinema e sette o otto libri. Non è meglio contribuire a garantire i servizi sociali e culturali del comune? Questa è giustizia sociale”. Luca Visconti, di Fattore Lecco, è tornato sul paragone con gli altri capoluoghi di provincia: “In Lombardia siamo secondi per fascia di esenzione, quindi Lecco si sta già impegnando per fare il massimo rispetto a questo parametro. In riferimento al supporto dei più fragili oltre al fondo di solidarietà, al bonus affitti, agli interventi a favore di minori, di adulti a rischio esclusione sociale, di anziani e disabili per un totale di 3,5 milioni di euro, rileviamo che l’assestato per i Servizi sociali che era nel 2020 di 10,7 milioni, nel 2024 è passato 14,8, facendo registrare un aumento del 38%. I numeri danno ragione alla scelta politica fatta”. 
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Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco)

Approvata, poi, anche la penultima variazione al Bilancio dell’anno: “Con l’avvicinarsi della fine dell’anno le previsioni di bilancio si fanno via via più precise e gli uffici stanno di conseguenza sistemando i capitoli” ha chiarito nuovamente Pietrobelli. Tra i più significativi “aggiustamenti” c’è l’applicazione di 31mila euro di avanzo vincolato per finanziare la rimozione di barriere architettoniche, una riduzione di 257mila euro di entrate tributarie dovuta a una modifica della di riscossione della Tari nel rapporto con la Provincia. Ci sono poi dei trasferimenti correnti che “entrano” ed “escono” su partite specifiche: 803mila euro per la gestione associata, 86mila per il progetto Pnrr “povertà estrema” e 151mila euro per il progetto Star. Altri soldi vengono invece tolti dal 2025 e messi sul 2026: 86mila euro per il centro del riuso e 263mila di un contributo Anci per un progetto dell’Informagiovani. Ci sono poi degli interessi attivi sul prestito che si riducono di 300mila euro e, rispetto alle spese correnti, una serie di spostamenti tra capitoli di voci che riguardano la retribuzione del personale e le utenze.
In conto capitale verranno impiegati 98mila euro di avanzo libero e 103mila euro di contributo Gseper ulteriori spese di ristrutturazione del teatro della società; i proventi dalle concessioni edilizie (250mila euro) e i proventi dagli oneri di urbanizzazione secondaria (50mila euro) serviranno a finanziare altri interventi nel campo dei lavori pubblici: la riqualificazione della Piccola, la rimozione delle barriere architettoniche, il rimborso quote non dovute, il rifacimento dell’ex alloggio del custode alla scuola di Santo Stefano, il completo rifacimento della piattaforma galleggiante a lago che non può più essere manutenuta e manutenzioni di vario genere dei plessi scolastici.
M.V.
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